Strings: un kolossal in miniatura

[note di regia]

Anders Rønnow Klarlund


Mi trovavo a 30.000 piedi di altezza quando l’idea ha iniziato a prendere forma. L’aereo sorvolava le nuvole e sul piccolo schermo davanti a me veniva trasmessa una pubblicità ambientata a Praga. Gli attori della pubblicità erano delle marionette e sono rimasto folgorato dalla loro espressività. Ho iniziato a chiedermi come mi sembrerebbe il mondo se fossi una marionetta e ho disegnato una marionetta mentre fugge dal nemico. La marionetta era seduta su un albero mentre decine di migliaia di fili si chiudevano intorno a lei. Ho sentito subito la forza dell’idea. L’idea di un universo abitato da marionette e le cui stringhe raggiungono il cielo, un posto in cui siamo tutti collegati e... controllati.


I temi di Strings sono stati suggeriti dal fascino per l’universo unico delle marionette. Si tratta di temi esistenziali già toccati da Goethe e Karen Blixen, temi sull’idea di essere in qualche modo collegati e controllati. Mi sono a un certo punto ricordato che Goethe aveva scritto Faust per una rappresentazione con le marionette. Sono andato a Praga e ho fatto ricerche sulla vecchia tradizione che è proliferata dietro la 'Cortina di Ferro' di raccontare storie politiche attraverso il teatro delle marionette per criticare il sistema.

Dalla collaborazione con la scrittrice Naja Marie Aidt ha iniziato a svilupparsi una storia esistenziale, il cui tema è in linea con i nostri tempi, poiché viviamo in un momento di scoperta quotidiana di chi sono i nostri peggiori nemici. Tempi in cui l’immagine del nemico non è mai stata così chiara e, al tempo stesso, tempi in cui combattiamo un nemico invisibile perseguendo un fantasma del male, con l’unico risultato di trovarci costantemente faccia a faccia con il nemico che è dentro di noi.

Abbiamo trasferito la realtà politica attuale nel mondo fantastico delle marionette e abbiamo fatto in modo che i nostri personaggi recitassero un dramma politico sulla sete di vendetta su nemici invisibili, sulla scoperta di sé e su tutti quei fili che ci collegano al nostro passato e che così spesso controllano le nostre vite. Una favola sul taglio dei fili che ci collegano alle nostre malefatte per unirci al presente e a tutto ciò che vive su questa terra.

Adesso, 5 milioni di euro e 4 anni dopo, 150 produttori cinematografici da tutta Europa hanno partecipato a questo immane sforzo di portare sullo schermo il primo film al mondo i cui attori sono delle marionette.