anno 1
numero 2
settembre 2004

Venezia Revolution

[fabio melandri]

"Realizzare la migliore mostra del cinema degli ultimi 10 anni." Questo l'obiettivo fissato dal Presidente della Biennale Davide Croff durante la conferenza stampa di presentazione della 61ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Un'edizione ‘grandi firme’ che promette novità e glamour. In attesa del nuovo Palazzo del Cinema - al via il concorso internazionale bandito dalla Biennale - è stato chiamato lo scenografo Dante Ferretti a realizzare in collaborazione con lo studio Thun, l’allestimento del Palazzo del Cinema. L'idea espressa dello scenografo è quella "di portare all'esterno del Palazzo la storia del cinema che si fa al suo interno" attraverso un labirinto di steli

(dimensioni variabili tra i 5 ed i 7 metri) con sopra un Leone, in ricordo di quelli assegnati nelle precedenti edizioni. Faraonica la scenografia, da kolossal i numeri: aumentano gli introiti degli sponsor privati (20% del budget complessivo); 1892 i titoli visionati; 71 i lungometraggi in pellicola che verranno presentati: 21 in Concorso; 16 i Fuori Concorso; 25 in Venezia Orizzonti; 11 in Venezia Mezzanotte; 21 film italiani distribuiti nelle varie sezioni.
Sui contenuti, il neo Direttore Marco Müller promette un'edizione in viaggio verso il futuro del cinema ma a 360° non escludendo i grandi maestri che tornano in massa da Gianni Amelio a Mike Leigh, da Wim Wenders a Michelangelo Antonioni, per finire con Jonathan Demme, Michael Mann, Manoel De Oliveira (Leone d'Oro) e Steven Spielberg. Massiccia la presenza del cinema di animazione. Dopo 30 anni ritroviamo in concorso il nuovo capolavoro del maestro Premio Oscar Hayao La Città Incantata Miyazaki con Howl's Moving Castle. Risponde oltreoceano la Dreamworks presentando a Piazza San Marco Shark Tale con le voci tra gli altri di Robert De Niro e Martin Scorsese. Due perle preziose programmate in anteprima mondiale, fatto inusuale per giapponesi e americani soliti ad evitare proiezioni internazionali prima dell'uscita delle opere sul proprio territorio, temendo critiche negative e ripercussioni economiche.
Un'edizione che punta a far emergere "la punta dell'iceberg del cinema contemporaneo" segnando l'incontro tra anima commerciale e artistica, industria e arte; luogo di confronto e dialogo con il cinema americano (ben 20 le opere presenti), anche grazie alla presenza di autori europei capaci di dialogare con l'industria americana, a partire dal presidente di Giuria, l'inglese John Boorman.
Scintille promette la retrospettiva dedicata alla ‘Storia Segreta del Cinema Italiano’ con maratone notturne in compagnia di Quentin Tarantino e Joe Dante, padrini della sezione e grandi appassionati di B-Movie.
Confermata la presenza di attori e registi dello star system internazionale, così come la carenza di nuovi schermi che assicurerà movimento alle notti veneziane: file, calche, resse e proteste da parte degli ‘accreditati cinema’, i veri eroi del Festival di Venezia.
Buona visione!