L'ombra del vento
Titolo originale
La sombra del viento
Autore
Carlos Ruiz Zafón
Anno
2001
Editore
Mondadori (2004)

Esistono carceri peggiori delle parole.

Barcellona, 1945. Sullo sfondo di una città grigia ed assonnata, padre e figlio camminano in silenzio tra le strade ancora buie e solitarie. Si tengono per mano.
Inizia così il racconto di Daniel Sempere, il giovane protagonista del romanzo, con un’immagine che è un diretto richiamo alla copertina del libro, finestra aperta su un mondo di ombre invisibili. Primo esordio narrativo dello scrittore Carlos Ruiz Zafón,
L’ombra del vento è solo apparentemente un giallo, o meglio, non lo è nel senso più classico del termine. È una storia di storie, un racconto di vite che s’intrecciano a loro insaputa, rincorrendosi nella speranza di un riscatto, di una resa finale dei conti, di una disperata ricerca di amore. Tutto comincia nel Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo quasi magico, surreale, profondamente nostalgico, abbandonato al destino crudele del tempo e dell’oblio. Perché anche i libri possiedono un’anima, nel senso più spirituale del termine. Ogni libro è come un mondo a sé, dove non solo i protagonisti che l’autore descrive sono personaggi che prendono vita attraverso la lettura, ma è lo stesso autore il protagonista del racconto, vivendo nell’ombra delle storie che ha creato. Scrivendo, lascia un’impronta indelebile del suo fugace passaggio. Scrivendo, parla involontariamente di sé, come se i suoi libri raccontassero due storie, una vera ed una solo immaginata.
Quando il giovane Daniel Sempere trova, tra gli immensi scaffali del Cimitero dei Libri Dimenticati, il testo prescelto ad essere salvato dall’oblio e dall’inesorabile trascorrere del tempo, entra a sua insaputa in un mondo appartenuto al passato, un mondo per troppo tempo rimasto in attesa. Il libro è appunto
L’ombra del vento, scritto da Julián Carax e pubblicato nel 1935 a Parigi. Nel momento in cui Daniel entra in possesso di questo testo, esce dall’ombra un personaggio che sembra non appartenere alla realtà, una figura oscura, sfuocata, inquietante, che ha come unico scopo quello di bruciare e quindi distruggere anche nel ricordo, l’ultima copia di un libro che tutti sembravano aver dimenticato. Con l’aiuto di un amico un po’ eccentrico quanto misterioso, Daniel comincerà ad indagare sulla vita dello scrittore, facendo emergere dalle ombre della memoria figure di donne bellissime, di uomini malati e di segreti troppo a lungo taciuti. Nell’intreccio di vite che affiorano in superficie, è contenuta proprio quella storia che ogni libro inevitabilmente possiede: quella dell’uomo che ne è l’artefice.
Zafón trascina il lettore in un indimenticabile viaggio tra surreale e reale, dove anche le strade di una città conosciuta assumono sfumature impensabili, fragili, sottili. Barcellona è, probabilmente, la terza donna del romanzo, attraente e sfuggente al tempo stesso, ambigua e misteriosa, inguaribilmente affamata d’amore. Un libro intenso, che oltrepassa i confini del giallo e diventa racconto, vissuto, ricordo. Un libro nel libro, una riflessione sul valore di ciò che leggiamo e sull’indescrivibile bellezza delle parole, alle quali spesso affidiamo le nostre vite.
[giulia rastelli]

Nato a Barcellona nel 1964. Autore di libri per ragazzi, è al suo esordio nella narrativa per adulti con L'ombra del vento (Mondadori 2004). Vive a Los Angeles, dove è impegnato nell'attività di sceneggiatore. Collabora regolarmente con le pagine culturali di "El País" e "La Vanguardia".