Cavie
Titolo originale
Haunted
Autore
Chuck Palahniuk
Anno
2005
Editore
Mondadori

“Doveva essere un ritiro per scrittori. Un posto sicuro, dove avremmo potuto lavorare e noi dovevamo scrivere poesie. Belle poesie. No, quello era soltanto un ritiro per scrittori, finché non è stato troppo tardi perché non fossimo altro che le sue vittime.”

Cosa sareste disposti a fare, pur di essere i protagonisti? Sareste disposti a rinunciare a qualcosa di voi stessi? E se vi fosse chiesto di sacrificare tutto pur di diventare famosi, lo fareste? Queste le domande principali che sorgono spontanee dalla lettura di
Cavie, l’ultimo capolavoro di Chuck Palahniuk, scrittore alternativo famoso sopratutto per Fight Club (da cui è stato tratto un film di culto) e Survivor.
Atroce, feroce, inquietante e terribilmente realista, Cavie è un libro che non usa mezzi termini, non giustifica e non nasconde nulla dei suoi protagonisti. Talmente cinico, disilluso e oscuro che, se non fosse per la curiosità di saperne la fine, si preferirebbe nasconderlo da qualche parte e dimenticarsi della sua esistenza. La trama è semplice: rinchiusi in un teatro abbandonato, totalmente isolati dal mondo esterno, quindici personaggi dovranno scrivere delle storie e approfittare della solitudine per renderle il più possibile dei capolavori. Peccato che, chiusi dentro il teatro senza possibilità di fuga, daranno vita ad una serie di storie, sempre più raccapriccianti man mano che le condizioni si faranno disperate. Prende così vita ad una sorta di “Decamerone moderno” (così in molti hanno definito il libro), in cui viene volontariamente citata la famosa notte di tempesta a Villa Diodati, dove molti illustri scrittori, fra cui Lord Byron, decisero di raccontarsi a vicenda delle storie del terrore e da dove nacque anche l’idea per il classico Frankestein. Sono infatti aspiranti scrittori i protagonisti di questa storia, attirati nel teatro abbandonato dalla pubblicità di un ritiro creato apposta per loro, per far emergere il loro talento e le loro idee. Ben presto però la situazione sfugge di mano, dando luogo a disguidi, rivalità e insospettate alleanze, in cui ognuno cercherà di mettersi in luce sotto il riflettore che li colpirà quando saranno salvati, finendo inevitabilmente a parlare della loro storia in televisione. Passando, però, attraverso omicidi, mutilazioni e perfino cannibalismo. Mescolando humor nerissimo a racconti agghiaccianti, Cavie è un libro splendidamente costruito, a metà fra una favola gotica e una feroce denuncia moderna. Nonostante le dimensioni del libro possano scoraggiare (sono più di 400 pagine!) la lettura pare scorrere via in un lampo, tenendo altissimo il livello di suspense costringendo il lettore a leggerlo tutto d’un fiato fino all’ultima pagina. Chuck Palahniuk non perde la sua meravigliosa vena creativa, continuando a far sconvolgere e riflettere il mondo, stavolta sulla smania di popolarità e la voglia di mettersi in mostra, che pare coinvolgere letteralmente tutti, e che tutti, per raggiungerla, farebbero di tutto, incluso uccidere.
[daniela montella]

dello stesso autore | soffocare | fight club |


Charles Michael "Chuck" Palahniuk (21 febbraio 1962) è uno scrittore statunitense. I genitori di Palahniuk sono di origine russa e francese. Il suo cognome deriva dai rispettivi nomi dei nonni ucraini: Paul e Nick. Chuck intraprende la scrittura all'età di 6 anni. Frequenta e abbandona la scuola di giornalismo, fa svariati lavori (camionista, meccanico). Si laurea successivamente all'università dell'Oregon. Verso i trent'anni scrive il suo primo romanzo Invisible Monsters, una storia di apparenze, di cambiamenti d'identità, nel quale l'immagine edonistica domina la realtà. Il suo stile è scientifico e crudo. Viene respinto dalle case editrici. Nel 1996, dopo diversi rifiuti, pubblica il suo secondo romanzo, Fight Club, dal quale David Fincher trae un film che lo trasforma in un autore di culto. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Soffocare, Ninna Nanna, Diary.