Bambini nel tempo
Titolo originale
Child in Time
Autore
Ian McEwan
Anno
1992
Editore
Einaudi
Bambini nel tempo è il quinto romanzo di Ian McEwan, scrittore britannico di grande rilievo, con il quale ha meritato il “Whithbread Novel Award”. L'autore, con uno stile acuto e meticoloso, descrive un'esperienza reale quanto sconvolgente che si inserisce nella vita del protagonista. Stephen, scrittore di successo di libri per ragazzi, sposato con Julie e padre di Kate, una vivace bambina di tre anni, un giorno, durante il solito giro al supermercato perde inspiegabilmente la figlia. La perdita della bambina, evenienza non così assurda, coinvolge profondamente ed emotivamente il lettore, che partecipa con commozione allo sconvolgimento della vita dei due genitori. Il dolore di Stephen e di Julie per la perdita, la sofferenza profonda e l'elaborazione di un lutto così straziante, cambia completamente la loro vita. Un angoscioso patimento che i due genitori non riescono a comunicare e condividere, che li conduce su strade differenti nella ricerca di accettare la perdita della bambina e di continuare a vivere.
Sembrerebbe un racconto sulla perdita di un figlio, ma è molto di più. Su questo importantissimo evento principale, si inseriscono altre tematiche della vicenda: la cronaca del lavoro di Stephen per una commissione governativa sull'educazione, la descrizione amareggiata e cruda della società Inglese post thatcheriana, le relazioni fra Stephen e i suoi amici Thelma, insegnate di fisica e Charles, suo primo editore; il rapporto tra genitori e figli, ma soprattutto il rapporto che ha il nostro vivere emozionale con il tempo, inteso come grandezza cronologica della nostra vita.
McEwan con un delicato distacco descrive minuziosamente le reazioni emotive del protagonista e degli altri personaggi, la sofferenza di Stephen che ferma il tempo della sua vita interiore a quel giorno, all'immagine di sua figlia che per lui avrà sempre tre anni. La narrazione degli eventi cronologici è frammentata dai ricordi dell'infanzia di Stephen, anche dai ricordi più lontani e improbabili ma vissuti anche quelli come emozioni. Il tempo nel suo andamento lineare esiste, o forse è il tempo delle nostre emozioni che da la cadenza al tempo stesso? Non a caso che McEwan inserisce la citazione di T. S. Eliot:

“Il tempo presente e il tempo passato/ sono forse presenti entrambi nel tempo futuro…”

Quindi il presente non è altro che un risultato del nostro passato e il futuro li riassume entrambi e così è per il nostro esistere. McEwan affronta anche la tematica del rapporto genitori e figli in modo tenero e profondo, soffermandosi sulla visione dell’infanzia come momento di perfetta felicità, di folle tentativo di tornare in dietro nel tempo, come accade a Charles. Stupisce il finale del tutto inaspettato, ma che si incastra negli avvenimenti precedenti. Le ultime pagine sono poetiche, delicate e piene di tenerezza, pur non negando il legame con la realtà. Un romanzo che va letto e poi riletto ancora, per trovare in ogni pagina ogni volta una nuova chiave di lettura. [simonetta cestarelli]

“Ho cinquantadue anni e mi dedico seriamente alla scrittura da quando ne avevo ventuno. Spesso mi capita di domandarmi se scrivere stia diventando più facile. Temo che la risposta sia no.”

Così parla di sé Ian McEwan, uno degli scrittori più importanti del panorama letterario Inglese.
Nasce il 21 giugno del 1948 ad Aldershot in Inghilterra, figlio di un militare di carriera. Vive a Singapore e successivamente a Tripoli seguendo il padre nei suoi spostamenti. Studia in collegio nel Suffolk e si laurea in Letteratura inglese nel 1970 alla Sussex University. Completa i suoi studi all'Università della East Anglia e durante questo periodo si iscrive a un corso di scrittura creativa sotto la guida dei due scrittori Malcom Bradbury e Agnus Wilson. Da allora non ha smesso di scrivere. Vive dal 1982 a Oxford con la moglie e quattro figli. Scrittore molto attivo ha pubblicato la sua prima raccolta Primo amore, ultimi riti nel 1975 a cui sono seguiti Fra le lenzuola e altri racconti (1982), Lettera a Berlino (1990), Bambini nel tempo (1992), Cani neri (l993), L'inventore di sogni (1994), Il giardino di cemento (1994) Racconti (1996) L'amore fatale (1997), Cortesie per gli ospiti (1997), Amsterdam, (1998), Espiazione (2002). McEwan ha conseguito il riconoscimento della critica internazionale attraverso i suoi lavori, tra cui ricordiamo il “Somerset Maugham Award'” nel 1976 per la sua prima raccolta di racconti; il Whitbread Novel Haward e il Prix Fémina Etranger 1993 per Bambini nel tempo ed infine il premio “Shakespeare prize” in Germania nel 1999. È stato menzionato per il Booker Prize per la narrativa per tre volte vincendo il premio per Amsterdam nel 1998. È stato premiato con il “WH Smith literary Hawars” 2002 , “National critics Cirlce Fiction Haward” 2003, “Los Angeles Time prize for fiction” 2003 e “Santiago Prize per gli scrittori europei” 2004 per il suo romanzo Espiazione.