La locandina OV21

Torna Orizzonti Verticali– Arti sceniche in cantiere, la manifestazione in programma a San Gimignano (Siena) dal 20 al 22 agosto 2021. La direzione artistica di Tuccio  Guicciardini e Patrizia de Bari e a cura della Compagnia Giardino Chiuso e Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, in questa edizione ha voluto sottolineare l’evoluzione di Orizzonti Verticali_sentieri di carta, realizzato l’anno scorso nella situazione emergenziale della pandemia. OV è nato nel 2013 a San Gimignano ed è curato da Compagnia Giardino Chiuso e da Fondazione Fabbrica Europa, con il contributo di MiC, Regione Toscana e Comune di San Gimignano – Assessorato alla Cultura, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo.

Nel 2020 il format del Festival si era infatti trasformato in una sola performance della durata di tre giorni in  cui gli spettacoli proposti si fondevano in un unico pensiero, in difesa della cultura, del patrimonio teatrale e di tutto lo spettacolo dal vivo. Quel progetto Orizzonti Verticali_sentieri di carta ha ottenuto il riconoscimento dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale«Anche per il 2021 – spiegano Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari – vogliamo perseguire quell’unico  respiro, una tre giorni da vivere in maniera immersiva, senza soluzione di continuità, consci di far parte di un “momento” importante e delicato del nostro contemporaneo artistico e sociale, dove  anche lo sguardo e l’ascolto diventano necessari e preziosi per alimentare quella curiosità culturale che non deve correre il rischio di soffocare di fronte al cambiamento epocale imminente. Scrutare nuovi orizzonti senza dimenticare le radici, consapevoli che il futuro si costruisce anche attraverso  la memoria».

Per questo “Orizzonti Verticali 2021” propone agli spettatori un viaggio nei giardini chiusi” (hortus  conclusus) di San Gimignano, in cui si materializzeranno performance e spettacoli che utilizzano vari linguaggi artistici, in alcuni casi non dialoganti tra loro, ma sicuramente necessari l’uno all’altro. Nei “giardini chiusi” di OV 21 si potranno incontrare artisti e pensatori diversi, che provengono dalla  danza contemporanea, dal teatro, dalla musica, dalla performance, dall’installazione fino alla letteratura. «Crediamo – aggiungono i direttori artistici – che la ricerca della contaminazione tra le arti e i suoi generi possa  alimentare una crescita importante. Scoprire, o riscoprire, quelle dinamiche di pensiero che sono  alla base di ogni creazione artistica». «Si trova spesso – proseguono – l’espressione hortus conclusus in  molti scritti medievali: l’hortus, in quanto conclusus, è un luogo segreto e protetto, dove, isolati dal mondo, si può raggiungere la conoscenza contemplativa. Il nostro “giardino chiuso”, che vive nel contemporaneo, dovrà diventare un luogo di conforto dove ricercare pace intellettuale e  libero arbitrio. È un invito ad intraprendere un personale percorso, volto a scoprire il proprio passato,  presente e futuro».

Tutti gli appuntamenti sono pensati per poche persone, un modo per poter far vivere una suggestione particolare in spazi nascosti, idealmente protetti dal cambiamento repentino della società che rischia di far “dimenticare felicemente tutto”, di far dimenticare un’arte che ha necessità di uno scambio umano e di una libertà di ascolto e di visione.

Teatro

Giancarlo Cauteruccio riporta in scena a distanza di anni il suo spettacolo cult L’ultimo nastro di Krapp (compagnia Teatro Studio Krypton), capolavoro di Samuel Beckett con cui il regista ed interprete ha ottenuto la nomination al premio Ubu.

Annibale Pavone e Sebastiano Geronimo sono i protagonisti  dello spettacolo in prima nazionale L’imputato non è colpevole /Processo a Soghomon Tehlirian, prodotto da Giardino chiuso e Fabbrica Europa con la regia di Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari. Il lavoro è realizzato in Virtual Reality e  fruibile con  visori Oculus, e riaccende i riflettori sul celebre processo berlinese in cui  Soghomon Tehlirian, studente armeno, colpevole dell’assassinio di Talaat Pascià, uno dei Giovani Turchi responsabili del genocidio armeno,  fu assolto. Con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica  d’Armenia in Italia e dall’Associazione Unione degli  Armeni d’Italia. Il progetto vince nel 2021 il bando Così remoti, così vicini – Nuove idee per un teatro a distanza della Fondazione Toscana Spettacolo onlus e Regione Toscana. Precederà la visione un incontro sui linguaggi della scena legati alle nuove tecnologie con la partecipazione della Fondazione Toscana Spettacolo e la compagnia Teatro dell’Argine.

Danza

Prima regionale per Homing, interpretato dalla coreografa Marta Bevilacqua della compagnia Arearea. Fulcro e tema di indagine è la migrazione intesa come attraversamento tra punti nello spazio, spostamento dell’anima. Il linguaggio scelto è la danza contemporanea proposta come arte del corpo fatta di gesti verbali, segnici,sonori.

Performance

Sebastiano Pelli apre il festival con Lastcallforhumanity, spazio performativo di sperimentazione in cui l’assemblaggio di un gigantesco megafono allocato nella loggia del teatro in  Piazza del Duomo, accompagnato dall’emissione di  suoni naturali ed artificiali e l’incisione finale Ultima chiamata per l’umanita’ che l’artista realizza sul metallo amplificano e richiamano l’attenzione sulle tematche ambientali. 

Musica

Contingenze di ascolto – Al  centro del giardino del Monastero di San Girolamo, aperto per la prima volta al pubblico, viene collocato un pianoforte a coda. A suonarlo si avvicenderanno 5 artisti, alcuni dei quali provenienti da due dei più prestigiosi istituti musicali nazionali, l’Accademia Musicale Chigiana (Simone Graziano e Danilo Tarso) e Siena Jazz (Roberto Arosio e Alessandra Gentile) ai quali si aggiunge la pianista e clavicembalista Ilaria Baldaccini.

Presentazione di libri – Simona Maria Frigerio e la compagnia  Instabili Vaganti presentano il libro The Global City, sul lavoro della compagnia svolto in sette anni a cavallo di quattro continenti. L’autrice dialoga con il giornalista Fabrizio Calabrese.

Francesca De Sanctis presenta Una storia al contrario, pubblicato da Giulio Perrone in settembre 2020 e semifinalista al premio letterario John Fante Opera prima 2021. “ Nei tormentati ultimi anni de L’Unità  una storia privata che diventa generazionale” Sergio Staino. L’autrice ne parla con la giornalista Chiara Dino.

Per informazioni Compagnia Giardino Chiuso Piazza Sant’Agostino 4, San Gimignano www.giardinochiuso.com