Davvero un bel film, questo di Ken Loach. Chi si aspetta l’ennesima pellicola a sfondo “politico”, dove questa parola sia usata come un mero termine tecnico, può rimanere deluso. Ma Loach è un regista, non un capo di partito, ed ha il diritto di raccontare quel che vuole (ed il dovere di farlo bene!) e comunque si può far “politica” in tanti modi, anche raccontando una storia d’amore.
L’intensità, la verità, con cui il regista è riuscito a raccontare questa storia interrazziale, ed ancor più interculturale sono commuoventi; in particolar modo nel trattare l’amore come “problematico”, né tragico né comico, con elementi variegati e multiformi. Il sentimento ci viene presentato come una determinante potentissima, che per forza di cose altera equilibri precostituiti, costringe a decisioni drammatiche quanto necessarie, e lascia inevitabilmente dietro di se’ una scia di malumori, incomprensioni, piccoli e grandi drammi.
Mostrare un finale “congelato” in un attimo in cui tutto sembra essere irrisolto, soprattutto nelle dinamiche familiari del protagonista, sta a significare che non possono esserci facili soluzioni, o forse che non ci sono vere soluzioni tout court. La stessa scena finale con i due innamorati ha un tale tasso di leggerezza e ironia del linguaggio, che la rende inafferrabile ad un tentativo di lettura definitiva, anche se la pace in extremis ci fa ben sperare.
[matteo lenzi]
Titolo originale | Ae Fond Kiss - Just a Kiss |
Regia | Ken Loach |
Sceneggiatura | Paul Laverty |
Fotografia | Barry Ackroyd |
Montaggio | Jonathan Morris |
Musica | George Fenton |
Cast | Shabana Bakhsh, Eva Birthistle, Ghizala Avan, Atta Yaqub, Gary Lewis |
Anno | 2004 |
Nazione | UK |
Genere | Drammatico |
Durata | 104' |
Distribuzione | Bim |
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