Men in Black: International

La locandina

Era il 1997 quando usciva il primo “MIB“, con Will Smith e Tommy Lee Jones nei panni degli agenti J e K. E il successo fu clamoroso. La pellicola, tratta dalla serie a fumetti Malibu/Marvel Comics “The Men in Black” del 1990, scritta da Lowell Cunningham e illustrata da Sandy Carruthers, era incentrata sui due protagonisti, agenti in nero che (semplificando) con ironia e leggerezza devono proteggere la terra dai marziani. Successi e riscontri al box office assicurati. Seguono i sequel del 2002 e del 2012.

Oggi, 2019 il quarto episodio si apre al #metoo con l’aggiunta di una donna, che indossa gli abiti e gli occhiali neri dei MiB – e va in sala “Men in Black: International“. In questo spin-off i nuovi agenti, H e M, sono interpretati da Chris Hemsworth e Tessa Thompson, dopo l’esperienza fianco a fianco nel ruolo di Thor e Valchiria nel Marvelverse. I due sono divertenti e risultano affiatati, ma è l’insieme della sceneggiatura a lasciare perplessi. Rumors interni alla produzione parlano di polemiche continue tra regista e produttore sul final cut, senza dimenticare che la trama degli alieni che si ‘insediano’ nei corpi degli umani, fa pensare molto (forse troppo) a “Stranger Things 3”. Probabilmente sono questi i motivi per cui anche in America le critiche sono state queste: “L’azione poco brillante e la trama dimenticabile”. Ci accodiamo. Peccato, ma non si vive di ricordi!