La vita invisibile di Eurídice Gusmão

La locandina

Tratto dal romanzo di successo di Martha Batalha, “La vita invisibile di Euridice Gusmao” è un melodramma in salsa brasiliana che mette in discussione il concetto di famiglia. Siamo nel Brasile degli anni 50, due sorelle legatissime vengono separate con fredda determinazione. Una delle due è rimasta incinta di un avventuriero, motivo per cui il padre la scaccia di casa. Per sempre. il film segue i laceranti tentativi delle due sorelle nell’arco di un’intera vita di rimanere in contatto. Ci riusciranno?

I ritratti delle due sorelle, Euridice l’artista che segue il sogno di diventare una grande pianista e Guida la ragazza che morde la vita e non s’abbatte (quasi) mai, sono dipinti con mano ferma dal regista Karim Ainouz che intinge il pennello nella tavolozza della telenovela, il mezzo espressivo popolare classico del Brasile. Ritmo andante, quindi, grandi emozioni, grandi lacrime, il dramma e l’amore nel dettaglio di una vita quotidiana tanto più intensa tanto più senza squilli.

Ma se le telenovelas erano conformi a un sistema dominante costruito sullo stereotipo e su valori indotti di una società chiusa e repressiva, qui l’ideologia si ribalta. Che cosa è la famiglia se non c’è amore? Sarà solo un carcere, dove in nome dei più mafiosi dei valori, l’onore e la rispettabilità, marcirà chi non si adegua.

E giustamente la battuta chiave del film, riportata sulla locandina è: “La famiglia non è sangue, è amore”.