Esce il nuovo film di Tarantino “The Hateful Eight“. Si è deciso evidentemente di mantenere il titolo originale anche per il mercato italiano. Un po’ perché è una tendenza di questa fase storica (Inside out, Still Alice, Revenant i primi che mi vengono in mente), un po’ perché la traduzione sarebbe risultata laboriosa, quando non forzata.
Immagino il titolo citasse, elaborandolo, il leggendario “The Magnificent Seven”. Ma se la traduzione in italiano “I magnifici sette” era automatica e perfetta rendendo nella nostra lingua lo stesso effetto dell’originale, “Gli odiosi otto” sarebbe stato altrettanto automatico ma decisamente improponibile come locuzione. Più corretto forse poteva essere “I detestabili Otto”, ma detestabile è aggettivo troppo innocuo, da Tg1 e certo non avrebbe reso tutto il back ground di violenza, scorrettezza, ironia aggressiva che un titolo tarantiniano deve richiamare. E si è quindi deciso di lasciare l’originale.
Ma cosi si è tradita la vena trasgressiva del regista. Come si può tradurre odiosi nel linguaggio di tutti i giorni? Detestabili abbiamo già detto, ripugnanti suggerisce il dizionario ma sinceramente è un aggettivo usato nel linguaggio scritto e non in quello parlato che è più immediato. Antipatici è troppo blando, insopportabili non rende l‘idea. L’unica parola che incarna perfettamente l‘idea tarantiniana è STRONZI. Lo stronzo è colui che è inaffidabile, ha un comportamento subdolo o aggressivo, violento, prepotente e traditore. STRONZO in italiano arriva subito, un concetto che non ammette repliche e che ha perso anche l’aura di volgarità essendo stato sdoganato a tutti livelli: politica, arte, media, società.
OTTO STRONZI sarebbe un titolo efficace ma perderebbe l‘effetto vintage della citazione.
GLI STRONZISSIMI OTTO regia di Quentin Tarantino. E in sala, il pubblico, a frotte.
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