Nella costiera amalfitana, all’interno della grotta smeraldo si svolge lo spettacolo teatrale più interessante  dell’anno. A metà tra una performance di Paolini e il grammelot di Dario Fo, ma senza l’aura culturale del primo e la pretesa politica del secondo, ci si ritrova proiettati nell’essenza pura della rappresentazione: rendere partecipi di un emozione il più vasto numero di persone possibili.

Sto parlando, E NON PER SCHERZO, della visita guidata delle Grotte dello smeraldo. Per arrivarci si prende un battello da Amalfi, venti minuti di paesaggio mozzafiato che servono per entrare in atmosfera. Poi una volta giunti a destinazione si entra nelle grotte dove degli enormi barconi ti aspettano. Dovete far attenzione e scegliere quello di Salvatore, un robusto signore con i baffi, che vi farà accomodare e vi chiederà in che lingua volete la spiegazione. Inglese, mi raccomando. Assolutamente in inglese. A quel punto mettetevi comodi e lasciatevi guidare verso un nuovo mondo. Un mondo esaltante in cui il mantra è nelle parole che Salvatore ripete di continuo «Immagineiscion, Fantassia!» con le quali esorta a trasformare le stalattiti anzi le «Stalattait» e  le «Stalagmait» in personaggi epici, in castelli fantastici, in paesaggi da sogno nel quale le ansie si trasformeranno in desideri, le difficoltà in possibilità e gli amori turbolenti in fiabe senza mostri.

«Immagineiscion, Fantassia!» Salvatore, attraverso il suo inglese onomatopeico, non solo renderà sorprendenti le solite formazioni rocciose che avrete già visto mille altre volte, ma vi trascinerà con delicatezza in un vero e proprio spettacolo teatrale perfettamente congegnato, lirico, buffo,visionario e magico. Dal quale uscirete venti minuti dopo completamente nuovi, rifatti, senza interventi chirurgici. E se gli lascerete una piccola mancia vi augurerà addirittura il paradiso. Che svanirà appena avrete messo la testa fuori dalla grotta.