C’è il signore anziano alto e distinto e quello con gli stivali a punta e il cinturone texano, c’è la signora bassina e simpatica e quella svampita con l’accento sofisticato. Forse sono già morti, o forse no, anzi: sono in gran forma, anche dotati di spiccato senso dell’umorismo. Forse si trovano a casa, o forse, piuttosto, in un ospizio, in un ospedale, in una clinica privata. Se a momenti possono sembrare catatonici e tremanti, riprendono poi vigore senza nemmeno dover ricorrere alla rivoluzionaria cura di “Risvegli” o alla piscina miracolosa di “Cocoon”.

Il pannello ripiegato che funge da sfondo e da scena è di un color verde acceso che richiama i fondali utilizzati negli studi virtuali. Ci troviamo dunque all’interno di uno spazio mentale; ma invece di riempirsi di immagini intarsiate tramite l’effetto elettronico del chroma key, il palco viene abitato da figure concrete: oltre ai quattro “vecchietti” protagonisti, appaiono altri due personaggi più giovani, un uomo e una donna. Come in un’evocazione onirica o in una proiezione della memoria, i ruoli sono liquidi, si sfumano e si mescolano: di volta in volta possono essere figlio o genitore, moglie o marito, immagine di sé o di amante. «Perché, se non chiudiamo bene le porte, i ricordi ci vengono a trovare: non soltanto quelli belli, ma anche quelli brutti».

Vecchi per niente” tra ispirazione dal saggio “La forza del carattere”, in cui lo psicoanalista e filosofo americano James Hillman propone di guardare all’invecchiamento non come un preludio alla morte ma piuttosto come una forma d’arte, in cui il proprio carattere può trovare rivelazione e pieno compimento. Sia pure con una tenuta drammaturgica discontinua e una certa macchinosità di sedie spostate e rispostate sul palco, lo spettacolo scritto e diretto da Nicola Russo si muove con coraggio su un territorio estremamente delicato. Un cast ben assortito di attori – professionisti e non – racconta di vecchiaia, di morte, di malattia (con allusioni all’ictus, al morbo di Parkinson, alla demenza senile) senza cadere né nella parodia caricaturale né nel facile pietismo, e neppure offrendo allo spettatore una soluzione edulcorata. Lo fa, invece attraverso piccoli dettagli di vita in cui ritrovarsi, con un’autoironia e un’onestà che trovano conferma nel finale: tenero e arioso, pare aprire una finestra autobiografica sulla realtà.

TitoloVecchi per niente
AutoreNicola Russo
RegiaNicola Russo
SceneGiovanni De Francesco
CostumiGiovanni De Francesco
LuciCristian Zucaro
InterpretiBenedetta Barzini, Sara Borsarelli, Teresa Piergentili, Marco Quaglia, Agostino Tazzini, Guido Tonetti
Durata80'
ProduzioneTeatro Franco Parenti in collaborazione con Monstera
OrganizzazioneIsabella Saliceti
Progetto graficofoto e grafica Liligutt Studio
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenadall'11 al 14 aprile 2017 al Teatro Vascello - Via Giacinto Carini, 78 - Roma