Una donna è accusata di aver assassinato i suoi due bambini. Chiusa nella cella, racconta la prima notte da reclusa e la monotonia della vita in carcere. Dominata dalla paura, forse dal rimorso, ma anche da una serenità di fondo, come se i fatti non la coinvolgessero. Una voce fuori campo pone domande e ricostruisce la vicenda di cui il pubblico conosce solo i tragici esiti. Il racconto della protagonista è intercalato dalle reazioni e dalle narrazioni dei cari: il marito/padre dei bimbi e la madre di lei, una rampante politica in carriera che, alla ricerca di un improbabile riscatto personale e pubblico, corre come indipendente alle prossime elezioni.Un mosaico di voci, suoni, proiezioni che compongono uno spettacolo definito dagli autori teatro/documentario. “Taking Care of Baby” è l’ultimo capitolo di una trilogia che la Compagnia Accademia degli Artefatti ha dedicato al potere ed al valore della verità insieme a “Orazi e Curazi” (debutto al Teatro India di Roma nel 2011) e “Sangue sul collo del gatto” (presentato al Residenz Teater di Monaco di Baviera nel 2012).

Il testo affonda le radici nella cronaca vera, fatti avvenuti in Inghilterra, per trasferire subito il cuore del problema nel campo dell’etica e della morale. Lo sguardo dai fatti di cronaca si sposta sul potere della comunicazione (telecamere, proiezioni dominano la scena e la sala teatrale stessa) come rivelazione e mistificazione della verità (o quella che si presume tale). L’altro tema è il senso di colpa, più o meno sentito e manifesto, che percorre tutti i personaggi: la figlia parricida, la madre, il marito, il padre e i rappresentanti dei media. C’è una responsabilità sociale, psicologica, relazionale per quello che è successo? Quando una madre arriva a compiere un tale gesto e altri nel sottofondo sono accennati da parte di invisibili protagonisti, l’innocenza sembrerebbe perduta per sempre.

Tutto questo è “Taking Care of Baby”, con Isabella Ragonese nella parte della protagonista, perfetta in un ruolo che avrebbe portato altri a strafare: trattenuta, con una recitazione dai toni soffusi ma profondi convince pienamente, come tutta la compagnia che la circonda, sebbene Francesca Mazza nel ruolo della madre della protagonista in alcuni passaggi sembri cadere proprio in quei toni urlati che lo spettacolo nel suo complesso cerca giustamente di evitare. Ciliegina sulla torta i brani musicali a cura del gruppo piemontese dei Subsonica, tratti da mentale/strumentale, componimenti inediti nel cassetto.

TitoloTaking Care of Baby
AutoreDennis Kelly
RegiaFabrizio Arcuri
MusicheSubsonica
SceneGianni Murru
CostumiValeria Bernini
LuciDiego Labonia
InterpretiIsabella Ragonese, Matteo Angius, Francesco Bonomo, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Sandra Soncini
ProduzioneAccademia degli Artefatti
Anno2013
GenereDrammatico
Applausi del pubbliconull
CompagniaAccademia degli Artefatti
In scenafino al 19 maggio 2013 Piccolo Eliseo | Roma