Musica e scienza, bongo ed elettrodinamica quantistica, Brasile e Svezia, genio e follia. In una parola “Richard Feynman. La scienza senza cravatta” testo scritto da Annalisa Gariglio e Tiziano Gamba, con la supervisione di Andrea Camilleri, che Massimo Popolizio ha portato sul palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma accompagnato al pianoforte da Bruno Moretti all’interno della rassegna “Inedito d’Autore. Scienza In coscienza”.

Dopo aver interpretato per dieci anni Heisenberg in “Copenaghen” di Frayn (che riprenderà anche in questa stagione teatrale) Popolizio diventa ora Feynman, premio Nobel nell’elettrodinamica quantistica, personaggio sui generis, un pazzo suonatore di bongo, sonagli e della famosa frigideira, friggitrice a padella che viene percossa nelle orchestre ritmiche dei carnevali del Brasile.

Va detto subito che questo testo, drammaturgicamente povero, non sarebbe sopravvissuto a un attore poco esperto, alle prime armi o peggio ancora poco dotato. Popolizio, invece, ne ha fatto un divertissement, gli ha dato ritmo, lo ha reso godibilissimo. E così è un piacere ascoltare il racconto di questo scienziato “genialoide ed empatico”, immaginare la sua vita che corre sui binari paralleli della scienza e della musica e in cui complesse formule di fisica si alternano all’incontro con gli strumenti musicali, dal tamburo (“quella pelle liscia mi fece innamorare”) alla frigideira. Un uomo del quale vengono passati in rassegna vari episodi tra cui la visita di leva dove gli psicologi gli chiedono “Che valore dai alla tua vita?” e lui risponde con un placido “64” salvo poi spiegare, su richiesta, che avrebbe potuto rispondere anche “73”. Gli stessi psicologi lo bolleranno con la sigla “C” ovvero carente e lui, per ripicca, deciderà di boicottare la segretezza di Los Alamos aprendo gli schedari di tutti e sostenendo che non si deve aver paura di ciò che accadrà domani.

Fa sorridere ascoltare di quando gli telefonarono per comunicargli l’assegnazione del premio Nobel e lui pensò subito a uno scherzo; di come visse quel giorno in cui si sentì costretto a indossare il frac e della sua preoccupazione nel non dover dare le spalle ai reali. Fa poi emozionare nel ricordo della prima moglie, di come si ritrovò, a un mese dalla sua morte, a piangere a dirotto davanti a una vetrina di un negozio di abbigliamento. Infine fa riflettere perché è proprio vero che “se non sai spiegare una cosa in modo che la capisca anche un bambino chiediti se l’hai davvero capita anche tu”.
Tutto questo con un leggio e un pianoforte. Applausi.

TitoloRichard Feynman. La scienza senza cravatta
AutoreAnnalisa Gariglio e Tiziano Gamba, con la supervisione di Andrea Camilleri
InterpretiMassimo Popolizio accompagnato al pianoforte da Bruno Moretti
Durata70'
ProduzioneFondazione Musica per Roma, in collaborazione con 15 Lune Associazione Culturale
Applausi del pubblicoFragorosi
In scenaall'Auditorium Parco della Musica di Roma il 30 settembre 2018