Può l’atto di ribellione di un barboncino trasformarsi nel grimaldello per un’analisi di coppia che, in una rapsodia di dubbi, accuse e scuse, scava non senza pungente ironia sulle miserie della nostra società liquida? La satira di un autore appartato ma molto amato al di là delle Alpi come Daniel Besse, ben adattata da Pino Quartullo al contesto italiano, rivela nella leggerezza di “Qualche volta scappano” (“Toutou”) uno sguardo corrosivo sugli aspetti meno marginali del privato, come l’attaccamento parossistico agli animali domestici. Besse, vincitore del premio Moliere nel 2001, nei primi anni Duemila ha già scandagliato, in collaborazione con la moglie Agnès, le dinamiche tecnocratiche del lavoro aziendale (“Les Directeurs”) e le piccole e grandi miserie della scuola del terzo millennio (“Le meilleur professeur”).

qualche volta scappano locIn una serata come tante, Alessandro (Pino Quartullo) e Marzia (Rosita Celentano), dopo aver preso atto che il loro amato Toutou ha tagliato la corda, iniziano ad interrogarsi su quanto la presenza dell’animale nel tempo abbia inciso sul tessuto profondo delle loro esistenze, ripercorrendo le tappe di un matrimonio ventennale e portando a galla gli innumerevoli compromessi che hanno segnato l’evoluzione del rapporto. Da coppia impegnata nelle più svariate cause sociali e ambientali, i due si sono trasformati in borghesi statici, immersi non senza soddisfazione nelle latitudini del quotidiano. L’inatteso arrivo di Paolo (Attilio Fontana), amico del cuore di lui, fa da rumoroso contrappunto al minuetto di Alessandro e Marzia e, senza troppi convenevoli, li costringe a mettere a fuoco, con sorpresa finale, le ragioni che hanno condotto l’amato quadrupede alla fuga.

Quartullo e Celentano tengono in piedi per quasi due ore una commedia brillante, costantemente giocata sul filo del paradosso dove i momenti di comicità si alternano a riflessioni profonde, ma mai pedanti sul nostro modo di essere. Molto buona l’interpretazione di Fontana che, nei panni di un personaggio decisamente fuori dagli schemi, rivelatore come certe figure di Molière, si trasforma nell’elemento risolutore della vicenda.

Sotto la regia attenta dello stesso Quartullo, risulta curato l’insieme di scenografia – minimalista e giocata su colori caldi, dal verde acceso della moquette e alle composizioni pittoriche dello sfondo che portano la firma di Mauro di Silvestre – e luci che accentuano ulteriormente le tonalità vive della scena, così come i costumi disegnati da Giovanni Ciacci. Da segnalare le musiche di Francesco Imperiale.

TitoloQualche volta scappano
AutoreAgnès e Daniel Besse
AdattamentoPino Quartullo
RegiaPino Quartullo
MusicheFederico Imperiale
SceneFrancesco Ghisu
CostumiGiovanni Ciacci
LuciRaffaele Perillo
InterpretiPino Quartullo, Rosita Celentano, Attilio Fontana
ProduzioneLa città degli artisti
Anno2015
Generecommedia
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenaFino al 13 aprile 2017 al Teatro Quirino