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Una scena

«Ci sono commedie che non soffrono la polvere del tempo. “Natale in casa Cupiello è una di queste, perchè parla di famiglia, dei rapporti tra marito e moglie, genitori e figli. C’è un detto per cui una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà; un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà». Parola di Luigi De Filippo, nipote del grande Eduardo che dopo la scomparsa del cugino Luca è rimasto l’unico a portare avanti la tradizione della famiglia De Filippo, attraverso il Teatro Parioli, che gestisce con rinnovato entusiasmo da cinque anni a questa parte.

E sono proprio gli scontri tra il capofamiglia Luca che come ogni Natale prepara il presepe fra il disinteresse del figlio Tommasino e la moglie Concettina e di questi con la loro figlia Ninuccia, sposata con il benestante Nicolino ma infatuata dell’amante Vittorio, a costruire le assi narrative lungo le quali si dipana la vicenda della famiglia Cupiello di Napoli, andata in scena per la prima volta il 21 dicembre 1931 al teatro Kursaal di Napoli. All’inizio è un atto unico, il secondo; poi Eduardo con gli anni aggiunge gli altri due, il primo e il terzo, sentendo il bisogno di far conoscere meglio i personaggi. E l’opera è davvero completa. Un gioiello di situazioni, battute che di padre in figlio, cugino a cugino, ha visto gli uomini di casa De Filippo alternarsi nei ruoli classici del capofamiglia Luca e del figlio Tommassino (“Te piace o’ presepe?”). Oggi Luigi interpreta con leggerezza il ruolo di Luca, mentre il giovane Vincenzo De Luca come figlio si confronta con una durissima tradizione famigliare.

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Natale in casa Cupiello

Complessivamente lo spettacolo funziona, grazie ad un gruppo di giovani attori che si muove come un’orchestra intorno al direttore Luigi, sebbene si evidenzino di tanto in tanto acerbità da coltivare nella giusta direzione. Le scene di Alessandro Chiti riportano ad una Napoli in cui la dignità individuale spesso si scontra con l’opportunismo sociale, i sentimenti profondi e veri con il compromesso ragionato. Lo specchio di un Paese intero.

Luigi De Filippo seppur un gradino sotto gli ingombranti parenti, risulta a più riprese commuovente, aiutando a creare quel vero spirito del Natale, che la commedia in anticipo sull’aria natalizia prossima a venire, riesce magicamente a creare.

AutoreEduardo De Filippo
RegiaLuigi De Filippo
SceneAlessandro Chiti
CostumiMariarosaria Donadio
Durata105'
ProduzioneI due della Città del Sole
Anno2016
GenereCommedia
Applausi del pubblicoRipetuti
CompagniaLuigi De Filippo
In scenafino al 27 Novembre 2016 al Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma