La carica dei 101” si è fatta di acidi. Immaginate di adottare un cane che non corrisponda affatto all’immaginario da “miglior amico dell’uomo”, ma sia piuttosto una cagna fashion, lasciva e viziata, che ha il dono della parola e il pelo color rosa acceso, pretende di esser servita e riverita e si diverte sadicamente a spargere zizzania fra chi le sta intorno. Se si parte da questo “trip” per allestire una commedia musicale che viri verso il noir e lo splatter, ci sarebbe materiale per dar vita ad una pièce trascinante, provocatoria e totalmente politically incorrect. Belle aspettative che purtroppo rimangono ferme ad uno stadio potenziale.

Dalla perturbante maschera canina all’abito da galeotto chic con le righe paillettate, dal completo ispirato all’action painting di Pollock a quello decorato con spruzzi di sangue, “Madame Pink” è una coloratissima fantasmagoria di costumi strepitosi: ma alla ricchezza visuale creata dallo scultore franco-svizzero Erhard Stiefel e dallo stilista messinese Marco De Vincenzo, non corrispondono risultati analoghi sul piano drammaturgico e musicale. Lungi dal rivelare verità mordaci, per buona parte dello spettacolo l’insolente cagnetta si limita ad andare all’attacco delle parti basse, e neanche le canzoni − ispirate agli anni ’70 e ’80 − colpiscono nel segno: testi poco incisivi, arrangiamenti da piano bar e melodie che non appassionano al primo ascolto.

Intervenendo sul palco per introdurre la prima di “Madame Pink con una gigionesca captatio benevolentiae, il regista argentino Alfredo Arias mette le mani avanti: «Non capirete niente». In realtà non è così, perché la “commedia con canzoni e cane” non preme l’acceleratore con coraggio sulla strada del non-sense. La trama c’è e si fa seguire; ciò che latita sono un ritmo che possa avvincere e un’originalità che sappia andare oltre la giustapposizione di elementi grotteschi e facili metafore sulla società americana.

TitoloMadame Pink
Autorelibretto: Alfredo Arias, Rene de Ceccatty
Musichearrangiamenti musicali: Mark Plati; testi delle canzoni: Alfredo Arias e Mauro Gioia; musiche eseguite dal vivo da Giuseppe Burgarella (tastiere), Ben Croze (chitarre), Marco Di Palo (basso), Salvatore Minale (batteria).
SceneAgostino Iacurci
CostumiMarco De Vincenzo; maschera: Erhard Stiefel
LuciCesare Accetta
InterpretiGaia Aprea, Flo, Mauro Gioia, Gianluca Musiu, Paolo Serra
Durata100'
ProduzioneTeatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenadal 14 al 19 marzo 2017 al Teatro Argentina - Largo di Torre Argentina, 52 - Roma