Maestro e discepolo. Professore e studente. Artista ed adepto. Questo il rapporto che ha caratterizzato il duo Aldo Braibanti – Giovanni Sanfratello. Intellettuale, poeta, scrittore di Fiorenzuola d’Adda il primo, accusato di aver plagiato o meglio “assoggettato fisicamente e psichicamente” il ventunenne che in fuga da una famiglia bigotta ed autoritaria, decise al compimento della maggiore età di seguire Braibanti a Roma. La famiglia, non accettando l’omosessualità del figlio, lo affida alle ‘cure’ di diversi psichiatri con la speranza di guarirlo dalla seduzione che avrebbe subito (da qui l’accusa di plagio), denunciando infine l’artista-filosofo e portandolo a processo nel giugno del 1968.

aldo braibanti

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Il testo scritto da Massimiliano Palmese ricostruisce la vicenda attraverso documenti d’archivio, lettere, arringhe che ripercorrono le fasi del processo che portò alla condanna dello scrittore. La vicenda è un racconto polifonico a due voci, dove Fabio Bussotti (eccellente nel ruolo del Braibanti) e Mauro Conte danno vita non solo ai protagonisti ma anche al contesto che li circonda (genitori, avvocati, preti) caratterizzandolo attraverso l’uso del dialetto che colora il tutto di verosimiglianza e vita. Dialogo che viene via-via accompagnato, contrastato, sottolineato dal sax di Mauro Verrone che accompagna la platea in una vicenda di cui si sente ancora oggi la necessità di raccontare, come sottolinea l’autore: «Se oggi il nostro Paese è sempre in coda nell’aggiornarsi in tema di diritti civili, e a distanza di oltre quattro decenni ancora si oppone all’adozione per le coppie omosessuali o a una legge contro l’omofobia, vuol dire che Il caso Braibanti non è pagina del passato ma storia presente, che può e deve, ancora, farci sussultare».

Negli ambienti un po’ angusti del polifunzionale Spazio 18b, (lodevole il ‘coraggio’ di aprire un nuovo spazio culturale a Roma, ma se finalizzato anche alla scena teatrale andrebbe maggiormente pensato dal punto di vista dello spettatore pagante, consentendogli una visione non oscurata da ‘ostacoli’) Il caso Braibanti riporta alla luce una vicenda che sebbene di un passato neanche troppo lontano, disegna un Paese quanto mai attuale, chiuso in un provincialismo duro da abbattere.

Spettacolo nato all’interno della rassegna Garofano Verde – scenari di teatro omosesuale, ideata e diretta da Rodolfo di Giammarco.
TitoloIl caso Braibanti
AutoreMassimiliano Palmese
RegiaGiuseppe Marini
MusicheMauro Verrone
InterpretiFabio Bussotti, Mauro Conte
Durata60'
ProduzioneDiaghilev
Anno2017
GenereDrammatico
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenadal 9 al 19 Novembre 2017, Spazio 18b di Roma