Due solitudini che si incontrano. Due pezzi di esistenza che si scoprono a vicenda, consegnandosi reciprocamente le vite. Due mondi distanti che si toccano nel profondo. Sono quelli di Georgie e Alex che Simon Stephens, giovane drammaturgo inglese, costruisce e delinea in “Heisenberg”, testo messo in scena in “prima assoluta europea” da Carlo Emilio Lerici all’interno della 14ma edizione della rassegna Trend, in scena al Teatro Belli di Roma.

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Georgie ha 45 anni, lavora nella segreteria di una scuola. È una madre abbandonata dal figlio. È una madre che vuole a tutti costi ritrovarlo, quel figlio. È una donna sola.
Alex ha 75 anni, fa il macellaio. Non ha figli, non ha una moglie. Un mondo racchiuso in 50 parole al giorno, scritte su un diario che tiene da sempre. È un uomo solo.
Un bacio, solo uno, che la bocca traboccante di parole di Georgie poggia sul collo di Alex e il gioco è fatto. La dolce insistenza della donna apre un solco via via sempre più grande nella vita dell’anziano macellaio. È così che Alex schiude il suo cuore alla giovane Georgie.

Heisenberg” è la storia di un amore inteso nel farsi compagnia, di un affetto che trova nutrimento nell’esserci l’uno per l’altra. E nella musica, in quello spazio fra le note che Alex ama, qualsiasi sia la specifica declinazione: pop, rock, classica, jazz, blues, elettronica e così via, elencandone i generi e le commistioni.

Antonio Salines e Francesca Bianco sono due perfetti Alex e Georgie. Si spalleggiano rimandandosi le battute, divertendosi. Su una scena nuda in cui domina il nero che ricopre anche due cubi (unici elementi della scenografia), gli attori sono sapientemente illuminati in un gioco di luci e ombre che vale più di qualsiasi tappeto musicale. L’allegra euforia, la semplicità dei sentimenti e la generosità attoriale che la Bianco mette nel personaggio fa da contraltare alla dolce pacatezza con la quale Salines caratterizza l’iniziale ritrosia di Alex verso la donna. Un Salines straordinario nei panni di un uomo che si riapre all’altro, all’amore e, in definitiva, alla vita. Una Bianco intensa in un ruolo solo apparentemente semplice, ma dotato di tante, profonde, sfaccettature. Un’interpretazione che tocca il suo apice quando “spiega” ad Alex il principio che dà il nome allo spettacolo.

Carlo Emilio Lerici dirige “Heisenberg” con delicatezza: la sua è una regia pulita e decisa. E il risultato è un piccolo gioiello, di quelli che vorresti vedere più spesso a teatro. Di quelli che sono, in realtà, teatro.

TitoloHeisenberg
AutoreSimon Stephens
AdattamentoCarlo Emilio Lerici
RegiaCarlo Emilio Lerici
Aiuto regiaFabio Fusco
InterpretiAntonio Salines e Francesca Bianco
Durata90'
Produzioneproduzione Teatro Belli
Anno2015
Applausi del pubblicoScroscianti