Una tavola calda in stile America anni ’50: le piastrelle a scacchi bianchi e neri, le divise verdi, gli arredi rosa che fanno pendant con la stravagante capigliatura della cameriera trentenne e fricchettona, appena tornata da un viaggio in Thailandia. C’è poi la cameriera più giovane che spera di essere ammessa all’Università di Oxford ma è prigioniera di un ambiguo rapporto con il padre Fred, alticcio proprietario del locale. E infine c’è la cameriera meno giovane, reduce da un oscuro passato e che non osa ambire al posto di “capo del personale”. Mancano pochi giorni a Natale e soltanto un paio di avventori fa la sua comparsa nel Fred’s Diner: un giovinastro sbandato e un maturo corteggiatore, dalla voce suadente.

La situazione di partenza, la scenografia curata, il cast capace di un’interpretazione realistica e convincente: tutti elementi che fanno ben sperare. È quindi un vero peccato che la drammaturgia non sia all’altezza: ben presto ci si rende conto che la pièce non porta da nessuna parte, proseguendo con andamento monotono e monocorde e qualche battuta di humour inglese non può certo bastare a vivacizzare un testo drammatico che non emoziona.

La regia introduce note di dinamismo attraverso i cambi-scena a vista, che offrono ogni volta una nuova visuale su una scenografia che resta la stessa. Mentre puliscono e discutono, versano caffè e mangiucchiano i dolcetti del calendario natalizio, i protagonisti di “Fred’s Diner” continuamente spostano e ridispongono mobili, tavoli e sgabelli, in una scansione temporale segnata anche dai giorni della settimana che si susseguono sul menu scritto alle pareti e dal variare delle luci, che suggeriscono una ciclica alternanza di sere e mattine sempre diverse eppure uguali l’una all’altra. Nell’arco di quasi due ore e mezza di spettacolo – francamente eccessive – non si assiste ad uno sviluppo in profondità dei personaggi né a dialoghi ficcanti o rivelatori e la conclusione arriva un po’ forzata, verso quello che in parte era un finale annunciato.

TitoloFred's Diner
AutorePenelope Skinner
Adattamentotraduzione di Enrico Luttmann
RegiaGiacomo Bisordi
ScenePaola Castrignanò
CostumiAnna Missaglia
LuciMarco D'Amelio
InterpretiMichele di Mauro, Pia Lanciotti, Aurora Peres, Francesco Petruzzelli, Camilla Semino Favro, Carlo Valli
Durata140'
ProduzioneSocietà per Attori / Barbaros
Progetto graficoCosimo Lorenzo Pancini
Anno2015
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenadal 12 al 15 novembre al Teatro Belli - Piazza di Sant'Apollonia, 11 - Roma