Ha un’estetica dark il Dioniso di Daniele Salvo: così come il suo antagonista, il Penteo interpretato da Ivan Alovisio. Lunghi cappotti scuri, guanti spuntati, stivali di pelle nera, occhi bistrati: quasi in stile “Il corvo“. Divinità dell’irrazionale e dell’inatteso, dell’istinto e dell’oblio che cancella ogni dolore, Dioniso è giunto a Tebe dall’Oriente, deciso a rivendicare la propria natura immortale di figlio di Zeus. Forte del potere terreno, il re tebano Penteo tenta di opporsi al cugino scandaloso e “straniero”, che porta i capelli lunghi e libera le donne sconvolgendole con folli e feroci riti: ma troverà di fronte a sé un dio illusionista e potente, capace di ipnotizzare il re fino a condurlo alla regressione infantile e alla metamorfosi femminile.

Vestono colori chiarissimi invece le tebane, che possedute da un’estasi violenta sono divenute Baccanti: gli abiti di panni stracciati, i capelli biondi e arruffati sormontati da bianche corna, i volti inizialmente nascosti dietro le maschere. Con gli occhi iniettati di sangue e il tirso brandito minacciosamente fra le mani, le seguaci di Bacco si scopriranno capaci di atti vendicativi e incontrollati.

Dalla voce cavernosa di Dioniso al coro dissonante delle Baccanti, fra versi gutturali e risate tribali, il piano sonoro proposto alterna dinamiche di piano e forte, in una ricerca vocale che è dichiarata nelle intenzioni registiche, ma che sul palco non risulta del tutto a fuoco. La prova attoriale di Salvo, che firma anche la regia, e di Alovisio, è buona. Tuttavia, tra proiezioni video e un monte Citerone ridotto a rigido cumulo di sabbia, “Dionysus. Il Dio nato due volte” ripropone “Le Baccanti” di Euripide senza gettare nuova luce sul testo: piuttosto, annacqua l’ebbrezza dionisiaca e il pathos tragico in una messa in scena tediosa, che visivamente vira verso il trash. Non bastano i faretti rossi, qualche nudità esibita e una testa di toro in fiamme, per evocare il sensuale furore di Dioniso e delle sue terribili Baccanti.

TitoloDionysus. Il Dio nato due volte
Autoreda Le Baccanti di Euripide
RegiaDaniele Salvo
MusicheMarco Podda
SceneMichele Ciacciofera
CostumiDaniele Gelsi
LuciValerio Geroldi
Aiuto regiaassistente alla regia Alessandro Gorgoni
InterpretiDaniele Salvo, Manuela Kustermann, Paolo Bessegato, Paolo Lorimer, Ivan Alovisio, Simone Ciampi, Melania Giglio, Elena Aimone, Giulia Galiani, Annamaria Ghirardelli, Elena Polic Greco, Francesca Mària, Silvia Pietta, Alessandra Salamida.
Durata120'
ProduzioneCentro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello - Roma. Centro di Produzione Teatrale TIEFFE teatro - Teatro Menotti - Milano. Teatrul de Stat Constanta (Romania)
Anno2016
Generetragedia
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenadal 4 al 13 marzo 2016 al Teatro Vascello - Via Giacinto Carini, 78 - Roma