Il Teatro Quirino ospita “Danza Macabra” di August Strindberg diretto da Luca Ronconi. L’allestimento, messo in scena al Festival dei due mondi di Spoleto, è l’ultima regia del Maestro. Testo amaro quello di Strinberg sulla vita coniugale vissuta come inferno in terra: Alice ed Edgar non si amano più, forse non si sono mai neanche amati. Aspettano una la morte dell’altro, indolenti e tragici.

La locandina

La locandina

Ronconi va oltre, o forse solo più dentro come era suo costume fare, mirabile lettore di testi. L’isola in cui i due sono relegati è una sorta di girone dantesco in cui la tempesta si abbatte tra le mura domestiche e trascina mobili, abitanti e suppellettili. Alice ed Edgar non sono che due vecchi vampiri grotteschi, incapaci di lasciarsi perché già incapaci di afferrare il timone della vita quando erano in grado di farlo. La loro esistenza procede senza senso fino all’arrivo di Kurt, che fu loro cupido in gioventù: uno spettatore davanti cui mettere in scena la propria disfatta, tragicomica e insensata.

Lei è Adriana Asti, già musa di registi che hanno fatto la storia recente del teatro e del cinema; lui è il consorte Giorgio Ferrara, affiancati da Giovanni Crippa. Tutti e tre recitano sopra le righe, si muovono goffamente, si mordono sul collo, svengono e si rialzano come figurine del dagherrotipo, mosse da qualcosa più importante di loro. A supportarli una messa in scena giocata sui toni del grigio, illuminata soltanto da violenti squarci di luce verdastra, ingombra di mobili neri come neri i loro abiti. Ne risulta un testamento indigesto, senza speranze: è altrove ciò che decide il destino di ognuno dei personaggi; un altrove mai cercato, neanche mai accettato.

È il libero arbitrio il grande assente di tutto l’allestimento ronconiano, che alla riflessione sulla vita matrimoniale preferisce puntare una luce, livida ça va sans dire, su questa sorta di George Gray di “spoonriviana” memoria, per cui la grande condanna non è stata tanto l’accettazione di un matrimonio senza amore, quanto non aver mai afferrato i venti del destino, che pure soffiarono potenti su di loro.

Francesca Romana Buffetti

TitoloDanza macabra
AutoreAugust Strindberg
AdattamentoRoberto Alonge
RegiaLuca Ronconi
SceneMarco Rossi
CostumiMaurizio Galante
LuciA. J. Weissbard
InterpretiAdriana Asti, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa
ProduzioneTeatro Metastasio Stabile della Toscana / Spoleto57 Festival dei 2Mondi in collaborazione con Mittelfest 2014
Generedramma
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenaDal dal 10 al 22 maggio al teatro Quirino