Il giovane Billy ama la danza; in un’Inghilterra bigotta targata Thatcher, quella delle miniere che chiudono e dei lavoratori in rivolta, deve tristemente fare i conti con un padre e un fratello che vorrebbero diventasse pugile. Vinta la diffidenza di amici prima e parenti poi, spinto dalla passione e lungimiranza della maestra la Signora Wlkinson, Billy si trova ad affrontare il provino presso la più importante scuola di danza d’Inghilterra… E dove la tecnica viene meno, ecco a supporto l’amore, la passione, la voglia di farcela e di evadere da un futuro nero come la pece, all’ombra di oscure miniere.

Dai successi cinematografici della pellicola firmata nel 2000 da Stephen Daldry, al palcoscenico con i testi di Lee Hall e le musiche di Sir Elton John nel 2005 il passo è stato breve. Meno breve il debutto della versione italiana firmata da Massimo Romeo Piparo che dopo il riuscitissimo Jesus Crist Superstar ed il molto meno riuscito The Full Monty, torna alla carica con Billy Elliot. Nel ruolo del protagonista il debuttante Alessandro Frola accompagnato dall’orchestra dal vivo (chapeau per la scelta), diretta dal Maestro Emanuele Friello e da una compagnia di quasi 30 elementi.billy-elliott-poster

Uno spettacolo in puro stile West End nelle intenzioni; ma, come spesso accadde, tra intenzioni e realizzazione c’è di mezzo uno iato di delusione profonda. Ed è proprio la delusione, il sentimento che ci accompagna all’uscita della prima al teatro Sistina di Roma, dopo 155 minuti di spettacolo. Il musical ha uno sviluppo ed andamento piano, privo di guizzi che suscitino la “meraviglia”, privo di picchi che scatenino l’emozione, privo di energia che liberi l’entusiasmo della visione e partecipazione. Tutto è troppo scontato, privo di colore; indirizzato al già visto (se poi si conosce il film, ancor più), ai numeri musicali privi di mordente, alla caratterizzazione dei personaggi spinti fino al parossismo (vedi la figura della nonna), per suscitare forzate risate.

Frola, forse tradito dal debutto, mostra nel canto limiti imbarazzanti, con diverse stonature; nella danza, nonostante un curriculum da piccola étoile, non emerge in maniera così dirompente quanto invece richiederebbe il ruolo. Uno dei pochi motivi di interesse dello spettacolo è la scoperta, questa reale, del piccolo-grande talento che interpreta Michael, l’amico di Billy: il giovanissimo Christian Roberto sprizza energia, entusiasmo ed estro in ogni passo di danza, in ogni accenno di note, in ogni tono recitativo in cui è chiamato a cimentarsi.

Nel complesso lo spettacolo pecca di provincialismo, nonostante le buone intenzioni dei realizzatori, mancando quel respiro internazionale che la macchina scenica messa in piedi dalla produzione promette ma non mantiene. Nonostante ciò, il pubblico romano ha risposto con ‘sold out’ per le prime giornate di repliche. Per chi si accontenta…

TitoloBilly Elliot
AutoreLee Hall
AdattamentoMassimo Romeo Piparo
RegiaMassimo Romeo Piparo
MusicheElton John
SceneTeresa Caruso
CostumiCecilia Betona
SuonoAlfonso Barbiero
CoreografieRoberto Croce
LuciUmile Vanieri
InterpretiAlessandro Frola, Luca Biagini, Sabrina Marciano, Donato Altomare, Elisabetta Tulli, Christian Roberto, Simone Romualdi, Claudia Mangini, Jacopo Pellicia, Maurizio Semeraro, Sebastiano Vinci, Cristina Noci
Durata155'
ProduzionePeepArrow Entertainment, Il Sistina
Anno2015
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenadal 5 maggio al Teatro Il Sistina di Roma