La divisione in capitoli, manifesta la matrice letteraria della commedia teatrale tratta dal best seller di Pino Imperatore (anche co-autore della versione teatrale) Benvenuti in casa Esposito.

Gli Esposito del titolo è una famiglia camorrista napoletana, dove il capofamiglia Tonino, inetto, sfigato e imbranato, vive della luce riflessa del defunto padre Gennaro, mentre gli “affari di famiglia” sono portati avanti dal fidato braccio destro del Padre, tale Pietro De Luca detto ‘o Tarramotò’. Accanto a Tonino, la giovane Moglie, per la quale l’educazione, la legalità e onestà sono malattie curabili; la figlia che stanca di essere considerata “a-normale” causa la fama del nonno paterno, rifugge le sue radici sognando una vita diversa; la nonna paterna, che rimpiange i tempi in cui si innamorò del marito Gennaro senza sapere chi fosse in realtà ed intrappolata in una ragnatela troppo più forte di lei per potersene liberare; i suoceri, anime semplici catapultate dentro un gioco troppo più grande di loro. Le tragicomiche disavventure di Tonino lo porteranno a scontrarsi con i familiari prima e le spietate leggi della criminalità, svelandone di converso i lati più ridicoli e cafoni.

Insomma una classica famiglia camorrista napoletana che Pino Imperatore insieme all’attore Paolo Caiazzo (il Tonino della commedia) ed al regista Alessandro Siani, caricano pesantemente di stereotipi con l’intento dichiarato di svelarne la ridicolaggine e vacuità. Come Chaplin adottò i baffetti di Hitler per ridicolizzarne la figura, così gli autori costruiscono una famiglia camorrista per destrutturarla, mettendone alla berlina vizi e comportamenti. La commedia così procede per quadri che si susseguono l’un con l’altro, come pezzi di un mosaico che va a comporsi sotto i nostri occhi e nelle pieghe di battute, situazioni, risate ripetute. Certo Alessandro Siani non è Eduardo De Filippo, così il rischio della macchietta è incombente e purtroppo presente, come accade spesso a volentieri ad un altro interprete della nuova commedia napoletana come Vincenzo Salemme.

Parlare di teatro civile sarebbe un abuso, ma al grido di UNA RISATA VI SEPPELLIRA’…

AutorePaolo Caiazzo, Pino Imperatore, Alessandro Siani
RegiaAlessandro Siani
MusicheFrank Carpentieri
SceneRoberto Crea
CostumiMattia Sartoria
InterpretiPaolo Caiazzo, Salvatore Misticone, Federica Altamura, Gennaro Silvestro, Loredana Simioli, Maria Rosaria Virgili, Mimmo Esposito, Giacomo Rizzo (la voce dell'Iguana)
Durata105'
ProduzioneTunnel
Anno2015
Generecommedia
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenafino al 22 Marzo alla Sala Umberto, Roma