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VITA MIA
Autore: Emma Dante
Regia: Emma Dante
Scene: Mario Catalano
Luci: Cristian Zucaro
Produzione: Sud Costa Occidentale, Romeuropa festival 2004, Scènes étrangères- La Rose des Vents/Lille, Festival Castel dei mondi
Interpreti: Ersilia Lombardov, Enzo Di Michele, Giacomo Guarneri, Alessio Piazza
Anno di produzione: 2004 Genere:
In scena: 3 aprile, Teatro Ambra Jovinelli, Roma
In tour: 30 aprile 2007 Rijeka, Festival Small Scenes (HR), 3 maggio 2007 Rouen, Petit Quevilly (Francia), 5 maggio –17 giugno 2007 Paris, Théâtre du Rond Point (Francia)
In scena ci sono una madre e i suoi tre figli; al centro del palco un letto, intorno al quale gira una bicicletta. Lentamente vengono utilizzati oggetti che potrebbero ricordare una veglia funebre (candele, fiori, veli di pizzo).
Chi, dei presenti, occuperà quel giaciglio?
Chi è il destinatario di questo dolore infinito?
Lo si comprende solamente con lo scorrere della vicenda, attraverso i repentini ma intensi cambiamenti di stati d’animo dei protagonisti. Perché i quattro ottimi interpreti – la giovane Ersilia Lombardov su tutti - , passano da stati di gioia assoluta a grida di dolore, nel giro di qualche istante. Tratto distintivo dell’autrice è proprio il cambio improvviso di registro.
La velocità espressiva amplifica il coinvolgimento emotivo nello spettatore e le musiche ne travolgono la mente. Come sempre recitato in dialetto siciliano, il testo scritto e diretto da Emma Dante, regala potenza e trasporto. “Non mi piace questo gioco”, dirà la madre mentre i tre ragazzi si lanciano sul letto fingendosi morti. Come smentirla? “E’ tardi”: ma per cosa? Per la fine del gioco.
L’unica possibilità per accettare il lutto e rimanere uniti anche nella morte è trasformare il giaciglio funebre in una nuova casa, dove risiedere tutti assieme. Ecco allora che acquista senso l’abito rosso fuoco della madre, i capelli sciolti con orgoglio, le rose alla testa del letto, la maschera da zorro e persino i coriandoli. Frammenti di vita da portare nella pena. “Vita mia è il tentativo folle e disperato di ritardare fino allo stremo delle forze quest’ultimo giro prima della morte”. Così Emma Dante definisce lo spettacolo “Vita mia” dedicato al fratello Dario.
Al teatro Ambra Jovinelli l’allestimento prevede il pubblico sul palco: un modo per accrescere l’intensità del rapporto tra attori e platea. [valentina venturi]
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