Trappola per topi
Autore: Agatha Christie Traduzione: Edoardo Erba
Regia: Stefano Messina
Scene: Alessandro Chiti Costumi: Isabella Rizza
Luci: Emiliano Baldini Musica: Pino Cangialosi
Produzione: Attori & Tecnici

Interpreti: Silvia Siravo, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Annalisa Dinola, Roberto Della Casa, Elisa Dieusanio, Stefano Altieri, Massimiliano Franciosa

Anno di produzione: 2010 Genere: commedia
In scena: al Teatro Vittoria di Roma

Isolati per una tempesta di neve nella sperduta locanda Monkswell Manor, Mollie e Giles Ralston, coppia di giovani albergatori, sono in attesa dei loro primi cinque avventori. Tra di essi però si cela un pericoloso assassino, che ha già ucciso una donna a Londra e che potrebbe colpire di nuovo. Chi tra i cinque ospiti è il colpevole? Perché si trova in questa isolata locanda? Sono le domande a cui dovrà dare una risposta il sergente Trotter della polizia di Scotland Yard, prima che l'omicida colpisca nuovamente.
Trappola per topi” è forse la più conosciuta delle opere di Agatha Christie, scritta alla fine degli Anni Quaranta quando la BBC chiese alla principessa Maria che cosa avrebbe desiderato in regalo per il suo ottantesimo compleanno. La risposta fu spiazzante: “Una commedia di Agatha Christie”. Fatto sta che la scrittrice si mise all’opera e in poche settimane sfornò un racconto per la radio della durata di 30 minuti, chiamato “Tre topolini ciechi” sviluppato qualche anno più tardi per il teatro con il titolo “Trappola per topi” che debuttò nel 1952 all’Ambassadors Theatre di Londra (fra gli interpreti c’era Sir Richard Attenborough). Da allora è stato rappresentato ininterrottamente fino ad oggi, aggiudicandosi il record di spettacolo più replicato nella storia. Non è mai stato tratto un film perché esiste una clausola che impedisce la realizzazione di un’opera cinematografica fin tanto che lo spettacolo non abbia terminato le repliche teatrali (a Londra) da almeno sei mesi. E ciò non è ancora mai avvenuto.
Un successo impensabile per la sua stessa autrice, che così spiegava:”E' il tipo di commedia a cui si può portare chiunque. Non è proprio un dramma, non è proprio uno spettacolo dell'orrore, non è proprio una commedia brillante, ma ha qualcosa di tutte e tre e così accontenta la gente dai gusti più disparati”.
La messa in scena della Compagnia Attori & Tecnici in scena al Teatro Vittoria di Roma fino al 6 febbraio, riprende lo stile British nelle belle scenografie di Alessandro Chiti e nei costumi di Isabella Rizzi. Le musiche non sono da meno: coinvolgenti ma mai invasive, opera di Pino Cangialosi. La stessa regia di Stefano Messina è votata al rispetto dell'atmosfera inglese della pièce teatrale. L'unica cosa che poco si addice all'insieme, fatto salvo un paio di interpreti di contorno, è nella recitazione, più votata ad una commedia dell'arte italiana che non all'austero e composto stile inglese. Questo crea uno stridente contrasto tra il testo ed il con-testo della rappresentazione, che lascia perplessi. Nonostante ciò, lo spettacolo rimane godibile e piacevole nel suo complesso.
[fabio melandri]