Autore
Ernst Theodor Willelm Hoffmann
Direttore d'orchestra
Carlo Stoppoloni
Direttore artistico
Ernesto Celani
Costumi
Luci
Coreografie
Musica
 P.I. Tchaikovsky
Dal fantastico mondo de “Lo Schiaccianoci”, romantica fiaba ottocentesca di E. T. W. Hoffmann, arriva sul palco del Teatro Parioli, una nuova versione. L’orchestra NuovaKlassica diretta da Carlo Stoppoloni, composta da 45 elementi, suona le sinfonie di P. Tchaikovsky, alternandole al racconto di Angela Di Sante. Sulla scena le seggiole vuote e i leggii aperti richiamano la presenza di musicisti che, uno ad uno, con i propri strumenti, compaiono. Iniziano i legni, poi gli archi fino ad arrivare alla celesta, particolarissimo strumento a tastiera che Tchaikovsky utilizzò nel 1892 per creare le incantate note della “Danza della Fata Confetto”.

Dopo la presentazione dell’orchestra, il racconto può avere inizio. È la notte di Natale e Clara sta allestendo l’albero con il fratellino. Eccitata per la festa, ha ricevuto dallo zio uno strano giocattolo: un pupazzo dalle sembianze umane, che in passato era stato un principe ma dopo il maleficio del re dei topi si è tramutato in uno schiaccianoci. Le tematiche irreali si susseguono, seguendo la forma argentina dei passaggi musicali; le note evocative richiamano l’atmosfera magica, i giocattoli prendono vita, ognuno ha una sua provenienza e sinfonia. La Di Sante si traveste da Clara, da marionetta, da matriosca e da Fata Confetto. Ogni cambio d’abito è un personaggio della storia e un motivo musicale specifico: una bambola spagnola dalla gonna larga e dallo scialle rosso porpora, una odalisca dalle movenze sensuali o una damina di fine Settecento.

Eppure la Di Sante fa trapelare poca attenzione alla parte parlata, nonostante la volontà di creare un parallelo fra musica e teatro. Le parole spesso non articolate e le frasi improvvisate, fanno perdere l’atmosfera incantevole dell’opera. Si salva la musica: l’orchestra, anche se poco numerosa, ben esegue i pezzi, con qualche fuori tempo accettabile e un bis finale. Quello che non si è raggiunto è l’idea originale; se l’intento era di raccontare “Lo Schiaccianoci” di Tchaikoscvki a teatro, ammaliando il pubblico in una dimensione fiabesca, con intervalli musicali e storia, secondo le regole che il palcoscenico pretende, il risultato non è stato ottenuto. Lo spettatore non si appassiona, ricade nel reale per via degli intoppi narrativi, delle luci accese e dell’inesperienza. Ci si riaddolcisce solo al suono soave degli archi, alla meraviglia del “Valzer dei Fiori”, al prodigio di Tchaikoscvki e alla fantasia di questa fiaba infantile e spettrale. [serena giorgi]

| intervista a ernesto celani |

Interpreti
Orchestra Nuovaklassica, Angela Di Sante
Produzione
Orchestra Nuovaklassica
In scena
Anno
2013
Genere
musicale