La storia è nota: le traversie amorose e ribellistiche di Robin Hood e Lady Marian, avversati dall’usurpatore Giovanni Senza Terra e dal signore di Nottingham, nell’attesa del ritorno del buon re Riccardo Plantageneto detto Cuor di Leone. Al loro fianco ci sono Little John, Fra Tac e gli allegri briganti della foresta di Sherwood.
Fin qui niente di nuovo. Tutto ovviamente condito dal buonismo della Disney, che ha fatto del Ladro/Gentiluomo un eroe romantico del ventesimo secolo, vissuto quasi per sbaglio nel medioevo. Di nuovo, ed ottimo c’è che si tratta di una produzione tutta Italiana, oltre che per gli attori, anche e soprattutto per le ottime musiche originali di Beppe Dati, che fanno di questo spettacolo un magnifico momento di intrattenimento che lascia passare quasi due ore in maniera veloce e senza consentire allo spettatore di staccare gli occhi e le orecchie dalla direzione del palcoscenico.
Nello spettacolo diretto da Christian Ginepro, la musica non si limita ad accompagnare l’attore, ma in molti momenti è uno dei protagonisti della scena, coadiuvata sia da una regia che rende tutto molto veloce (ma mai difficile da comprendere), e dalla versatilità di Manuel Frattini e di Valeria Monetti e di tutti gli altri interpreti di questo “coro” che diventa musical.
Forse - piccolo neo da segnalare - è il secondo atto: risulta molto più veloce del primo, e toglie un po’ d’equilibrio al tutto. Ma è un limite relativo, nella cornice di una pièce ottimamente confezionata e non necessariamente rivolta ad un pubblico di soli teenager. [jacopo angiolini]

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