Il ritratto della salute
Autore: Chiara Stoppa, Mattia Fabris
Regia: Chiara Stoppa
Scene: Costumi:
Luci: Musica:
Produzione: A.T.I.R.
Interpreti: Chiara Stoppa
Anno di produzione: 2010 Genere: monologo
In scena: in turnè

Essere stanchi. Trascinarsi sulla spiaggia. Garrire di gabbiani. Dormire tanto ma non voler smettere. Non riuscire a divertirsi neppure in vacanza. Sognare il riposo. E di ritorno dal mare avere voglia, ancora, di dormire. Tornare alla quotidianità. Lavorare, recitare – perché è questo il lavoro – debuttare. Ma la stanchezza è sempre lì, compagna costante e fedele. Perché? A 26 anni, tutta la vita davanti, si è il ritratto della salute. Per Chiara non è così. Qualcosa è successo, e non è solo lo stress delle prove, del debutto, della tournée: essere stanchi, sempre. Affanno, palpitazioni, sudori freddi e bianco, tanto bianco. Il bianco della pelle nell’attimo del primo malore. Il bianco della panca nel bianco asettico dell’ospedale. E lacrime, tante lacrime nello scontro brutale con la realtà. Linfoma di Hodgkin e attesa. La bolla di vetro che racchiude la malattia e, con essa, il malato. Attendere la guarigione, attendere il ritorno alla vita, attendere che tutto passi.
Chiara è “Il ritratto della salute”. Oggi lo è per davvero: alle spalle una storia emotivamente forte alla quale dà un respiro universale. La forza di volontà che l’ha portata ad attraversare il confine tra la vita e la morte, tra il prima e il dopo. Teatro come sfogo, come momento di condivisione di un passato tragicamente beffardo. Un passato che l’ha resa diversa, altra, non solo banalmente, più forte. E la chiave comica che dà al suo spettacolo è un modo – il suo – di affrontare la vita. E il palcoscenico. Intenso.
[patrizia vitrugno]