La regina senza corona
Autore: Massimo Vincenzi
Regia: Carlo Emilio Lerici
Scene: Costumi:
Luci:
Musica: Francesco Verdinelli
Compagnia: Compagnia del Teatro Belli
Interpreti: Francesca Bianco
Anno di produzione: 2011 Genere: monologo

In scena:

L'Iraq, Baghdad, il palazzo reale, la guerra. "La regina senza corona", monologo di Massimo Vincenzi, parla di questo. L'Iraq è visto attraverso gli occhi di due donne, in due momenti assai diversi della storia e con due approcci agli antipodi. Gertrude Bell, figura storica del primo Novecento, profonda conoscitrice del mondo arabo, amica e consigliera del re Faysal, coltiva tenacemente il sogno di uno stato iracheno libero e indipendente, tanto da essere definita: "La regina senza corona dell'Iraq". Nel palazzo reale di Baghdad, assediato dagli arabi ribelli, Gertrude medita sulla sua vita, sulla fatica di veder riconosciute le proprie capacità in un'epoca e in un mondo in cui non c'era alcuno spazio per la donna; non poteva far politica, non poteva occuparsi d'arte e di cultura, ne' interessarsi della guerra.. Ogni cosa che appassionava Gert era di competenza maschile. Eppure la Bell si laurea a Oxford, diviene archeologa, gira in lungo e in largo il mondo arabo, durante la Prima guerra mondiale lavora fianco a fianco con Lawrence d'Arabia e gode della stima e della fiducia del re Faysal.
Nel 2003, davanti al portone sbarrato del palazzo reale di Bagdad, un'altra donna fa le sue considerazioni. Anche intorno a lei infuria la battaglia: è un soldato, militare dell'esercito degli Stati Uniti. In questa guerra assurda potrebbe perdere la vita e non vuole: a casa ha un figlio, un bambino di otto anni cui non sa come spiegare che la madre rischia la vita a migliaia di chilometri da casa: è il suo lavoro.
Solo una scalinata fa da scena alla doppia interpretazione di Francesca Bianco, che incarna entrambe le protagoniste del racconto, ciascuna col proprio monologo. Spezzano il buio della sala una voce fuori campo che dà coordinate militari e, sullo sfondo, le immagini televisive dei bombardamenti notturni su Baghdad del 2003.
La scrittura del testo ha delle potenzialità indubbie, che avrebbero forse potuto essere meglio sviluppate e che invece restano sospese.
[marina viola]