Il recinto
Autore: Georgia Lepore
Traduzione: ----------------
Regia: Georgia Lepore
Scene: Alessia Sambrini
Costumi: ----------------------
Luci: Giorgio Rossi Musica: -------------------------
Produzione: ------------------------------------------
Interpreti: Alessandro Averone, Davide Lepore, Marco Quaglia
Anno di produzione: 2010 Genere: drammatico

In scena: Teatro Piccolo Re di Roma

"Il recinto" apre la rassegna teatrale "Punti di rottura" in cartellone al teatro Piccolo Re di Roma nel fine settimana dal 16 aprile al 2 maggio.
Il titolo introduce una scena claustrofobica, probabilmente una cella di prigione, dove al suono martellante di una sirena vengono introdotti sulla scena tre uomini: uno zingaro, un giornalista e un prete. Queste tre figure rappresentano altrettanti modi di stare nel recinto reale e metafisico dell'umanità: lo zingaro rappresenta il cuore, la musica, l'anima libera e creativa; il giornalista rappresenta la ragione, la lucidità del pensiero nella lotta verso la libertà; il sacerdote rappresenta la fede, la religione, ma è anche sintesi delle altre due figure, è l'eterno dilemma tra la ragione della fede e la ragione del cuore, dell'amore.
Lo spazio è fuori dal tempo. Non importa dove siamo, importa chi siamo e come rappresentiamo noi stessi.
La storia e la regia di Giorgia Lepore propongono immagini nitide, incentrate su dialoghi profondi, pause, silenzi. Lo spettacolo fluisce armoniosamente e non importa dove conduca, lo spettatore sa ed aspetta il momento di verità di ciascun personaggio, il momento nel quale rivelerà il suo dramma.
Basta uno scambio di identità a far trionfare il cuore?
Alessandro Averone, il giornalista, è la ragione, ha la voce profonda e metallica della lucidità; Davide Lepore, lo zingaro, è la morbidezza, dei gesti, dell'esperienza, del sentimento; Marco Quaglia, il sacerdote, costruisce il suo personaggio a poco a poco, senza che il pubblico se ne accorga, e quando arriva la sua confessione di omosessuale innamorato, il dolore è autentico. Bravissimi tutti gli attori e la regista Lepore, che li dirige senza protagonismi. [deborah ferrucci]