K. 313
Autore: Tommaso Landolfi
Riduzione: Chiara Lagani
Regia: Luigi De Angelis
Costumi: Bianca e Blu Monica Bolzoni Moda Designer
Produzione: Fanny & Alexander in collaborazione con Festival della Letteratura di Mantova
Interpreti: Marco Cavalcoli, Chiara Lagani
Anno di produzione: -------- Genere: Recital letterario - teatro contemporaneo
In scena: fino al 20 Aprile al Teatro Vascello, Via Giacinto Carini 78, Roma, tel 06.5881021

K. 313 è sia un Concerto per Flauto e Orchestra di Mozart, nume tutelare e modello retorico invocato per tutto lo spettacolo, ma anche il titolo di una delle opere più feroci di Tommaso Landolfi.
Lo spettacolo in scena al teatro Vascello di Roma, ha un duplice andamento. Se da una parte campeggiano le parole rarefatte e profondamente intime declamate dalla coppia in scena, dall’altra la ricercatezza degli abiti scintillanti, dei passamontagna e della borsetta esplosiva evocano il ricordo atroce del massacro del 2002 al teatro Dubrovka di Mosca, quando un gruppo di terroristi ceceni prese in ostaggio gli spettatori.
Naturalmente a teatro nessuno è tenuto in ostaggio, eppure lo stridere tra linguaggio sofisticato ed impalpabile e le crude immagini della telecamera a raggi infrarossi che riprendono live i due interpreti (Marco Cavalcoli e Chiara Lagani), generano straniamento. Un effetto che volutamente disorienta il pubblico, per condurlo ad un approccio critico nei confronti della letteratura e dell’AMORE, che da sempre ispira la poesia. Il “supremo fiore dello spirito” trova in questo recital letterario un’insolita rappresentazione teatrale, che oscilla tra la brutalità delle pagine più nere della storia contemporanea e la dimensione altra ed eterea della poesia; il tutto è sovrastato dai violenti scatti di flash luminosi che interrompono il dialogo, mostrando gli attori come corpi riversi sulle sedie e richiamando alla memoria le angoscianti immagini di ostaggi a cui siamo purtroppo avvezzi.
Ancora una volta la compagnia Fanny & Alexander si cimenta in una riduzione teatrale sperimentale, dedicata ad un pubblico dal palato raffinato che ama confrontarsi con le contraddizioni ed il senso di ricerca del teatro e dell’arte in genere, senza mai risultare auto celebrativa o ridondante.
[paola di felice]