La Giovine Italia
Autore: Marco Costa
Regia: Marco Costa
Scene: Tiziana Liberotti Costumi: Tiziana Liberotti
Luci: Luca Carnevale Musica: Stefano Switala
Produzione: Laura Sini per Ellemme Group S.p.A.
Interpreti: Maurizio Di Carmine, Roberta Fiorentini, Giulia Elettra Gorietti, Giulio Pampiglione, Luca Ward
Anno di produzione: 2008 Genere: commedia
In scena: al 14 Dicembre 2008 al Teatro De' Servi di Roma

Un gruppo di sparuti ma uniti anziani, la cui vita ruota sempre attorno agli stessi eventi (e palinsesti televisivi), è ospite de La Giovine Italia, clinica a lunga degenza per terza età. Il giovane e raccomandato Dott. Beto (Giulio Pampiglione), affiancato dall’infermiera Dafne (Giulia Elettra Gorietti), irromperà nelle loro vite, proiettate più nel passato che nel presente.
Tra gli ospiti della casa di cura, c’è il signor Pietro Vinciguerra, ottantenne polemico, interpretato da Luca Ward con una credibilità sorprendentemente lontana dalle soap opera in cui siamo abituati a vederlo. Altro cliente maschile è Placido Ulivelli (Maurizio Di Carmine), una rivisitazione del classico Napoleone da manicomio che, come logico per i nostri giorni, viene chiamato da tutti Presidente o Silvio. Ad affiancarli troviamo Gina "Mary Jane" Campopiano (Roberta Fiorentini, Itala nella serie TV “Boris”), diva del periodo d'oro del cinema italiano, la cui fama sopravvive solo nelle sue offuscate memorie (e nella tarda programmazione di Rete 4).
Tra musiche che evocano il passato televisivo nostrano, ed un ritmo registico che punta sulla successione di scene molto brevi, tutti gli attori sembrano agire in perfetta sincronia e con estremo realismo, trovandosi a proprio agio nei rispettivi personaggi. Anche Giulia Elettra Gorietti (da Gli Ultimi della Classe) calza perfettamente nel ruolo della giovane infermiera squinzia, affezionata ai propri pazienti.
Marco Costa, scrittore e regista dello spettacolo, intesse in queste situazioni surreali alcune battute brillanti, fortemente legate al quadro contemporaneo dell'Italia, unendole alle varie situazioni di vita dei personaggi, quasi per mostrarci lo sconfortante esito dei princìpi contenuti nell'altra Giovine Italia, quella mazziniana. [simone salis]