Il dubbio
Autore: John Patrick Shanley Adattamento: Margaret Mazzantini
Regia: Sergio Castellitto
Scene: Antonella Conte Costumi: Isabella Rizza
Musica: Bob Dylan Luci: Raffaele Perin
Produzione: Hurlyburly – Alien Produzioni
Interpreti: Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi, Nadia Kibout, Alice Bachi
Anno di produzione: 2008 Genere: dramma
In scena: fino all' 8 febbraio al Teatro Valle di Roma
Turnè: dal 10 al 15 febbraio: Teatro Alfieri di Torino, dal 17 al 19 febbraio: Teatro Comunale di Thiene, dal 20 al 22 febbraio: Teatro Comunale di Treviso, dal 24 al 26 febbraio: Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, dal 27 febbraio al 1 marzo: Teatro Manzoni di Pistoia, dal 3 al 5 marzo: Teatro Fraschini di Pavia, dal 6 al 8 marzo: Teatro Guglielmi di Massa Carrara, dal 10 al 11 marzo: Teatro Lauro Rossi di Macerata, dal 12 al 15 marzo: Teatro Delle Muse di Ancona, dal 17 al 18 marzo: Teatro Consorziale di Budrio.

Il testo di John Patrick Shanley, Premio Pulitzer 2005, è il vero protagonista dello spettacolo teatrale diretto da Sergio Castellitto e in scena al teatro Valle di Roma.
1964, parrocchia nel Bronx. Padre Flynn (Stefano Accorsi), prete cattolico, è giovane ed appassionato. Ma tanta “modernità” si scontra con la Direttrice della scuola parrocchiale Suor Aloysia (Lucilla Morlacchi). La religiosa sospetta che il prete abbia abusato sessualmente di un allievo, unico di colore nell’istituto. Lo accuserà e ne chiederà l'allontanamento. Testimone involontario del sospetto è la giovane insegnante Suor James (Alice Bachi), che ha colto il ragazzino Muller all'uscita di un incontro con il prete, con l'alito che sa di alcol. Il conflitto-scontro fra questi personaggi spinge, con lentezza e inconsapevolezza, a sperimentare "il dubbio", a credere ora all'innocenza, ora alla colpevolezza del prete, difeso persino dalla madre del ragazzo (Nadia Kibout). Lo spettacolo, nella passata stagione, ha toccato 16 città. Con 81 repliche, ha incassato 1.050.000 euro (media a recita di 13.000 euro), con 61.000 spettatori (media a recita di 753).
La regia di Sergio Castellitto – tornato dirigere dopo qualche tempo – è scarna, essenziale. Nonostante il tema così forte (pedofilia ma anche omosessualità), riesce a contenere la possibile emotività interpretativa; ciononostante la scena finale con la croce al neon sullo sfondo lascia un po’ perplessi. Nell’insieme è uno spettacolo godibile, ben amalgamato e con un cast perfetto; la Morlacchi non ha bisogno di presentazioni e, benché abbia dichiarato di voler concludere la sua carriera dopo questa tournè (ritratterà?), domina il palco come poche attrici sanno. Accorsi è a volte troppo rigido e impostato, ma inizia a dare qualcosa di più, della semplice preparazione accademica.
Fuori dallo schema generale la scena del tè, nello studio della direttrice (luogo deputato alle confessioni): bravi tutti e tre i protagonisti nel mantenere viva l’attenzione tra una battuta e un’insinuazione. Alla fine la religiosa esclama turbata: “Sono piena di dubbi”. Anche lo spettatore esce colpito.
[valentina venturi]

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