Il divo Garry
Autore: Noel Coward Traduzione: Masolino d'Amico
Regia: Francesco Macedonio
Scene: Andrea Stanisci Luci:
Costumi: Fabio Bergamo Musica: Massimiliano Forza
Produzione: La Contrada, Teatro Stabile di Trieste
Interpreti: Gianfranco Jannuzzo, Daniela Poggi, Paola Bonesi, Davide Calabrese, Sandra Cosatto, Gualtiero Giorgini, Adriano Giraldi, Alberta Izzo, Maurizio Repetto, Danila Stalteri
Anno di produzione:2008 Genere: commedia
In scena: sino al 4 gennaio 2009 al Teatro Quirino di Roma

Per questo Natale, il teatro Quirino presenta la commedia brillante e sofisticata Il divo Garry scritta nel 1939 dalla pungente e disinibita penna di Noël Coward.
Il testo, finemente autobiografico, fu interpretato alla sua prima messa in scena, dallo stesso autore che, nel ruolo del protagonista, un giovane attore di successo, carismatico e bizzarro, si trova alle prese con una corte spietata di attrici improvvisamente seduttrici, ammiratori impazziti, produttori spregiudicati. A completare il quadro dei meccanismi dello show business, ambientato e calato negli anni Trenta, la pazienza di una segretaria protettiva e l’equilibrio di una gelida ex-moglie, Liz, donna pratica e concreta che, pur avendo lasciato anni prima il marito, continua a prendersi cura di lui nonché della sua carriera artistica.
Lo spettacolo si avvale della performance vivace e leggera di Gianfranco Jannuzzo nel ruolo del protagonista, una sorta di Nora Desmond in pantaloni, all’interno di un Viale del tramonto comico e spensierato, con una moltiplicazione di personaggi in situazioni reiterate che però non convincono pienamente.
Nonostante monologhi e situazioni dove l’effetto comico nasce dall’evidente contrasto tra la banalità delle battute ed il contesto in cui vengono pronunciate, un cast spigliato ed inspirato che crea movimento all’interno di scene sin troppo immobili, lo spettacolo fatica a decollare causa un mancato aggiornamento del testo al gusto dei nostri giorni, cosa per’altro riuscita nella pellicola cinematografica di prossima uscita Un matrimonio all’inglese (Easy Virtue) sempre tratto da un’opera di Coward.
[fabio melandri]


   
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