La Divina Commedia


Anno
2012

Genere
drammatico

In scena
in turnè

Autore
Dante Alighieri
Regia
Eimuntas Nekrošius
Scene
Marius Nekrošius
Costumi
Nadežda Gultiajeva
Musica
Andrius Mamontovas
Interpreti
Rolandas Kazlas, Vaidas Vilius, Darius Petrovskis, Simonas Dovidauskas, Marija Petraviciuté, Beata Tiškevic, Julija Šatkauskaité, Leva Triškauskaité, Milda Noreikaité, Jurgita Jurkute, Pijus Ganusauskas, Vygandas Vadeiša, Paulius Markevicius, Audronis Rukas, Justas Valinskas, Remigijus Vilkaitis
Produzione
Compagnia Meno Fortas, Teatro Pubblico Pugliese (Bari), International Stanislavsky Foundation (Moscow), "Baltic House" Festival (St. Petersburg)

 

Portare a teatro la “Divina Commedia” è un’impresa titanica. Farlo in lituano è ancor più problematico. Se infine la selezione dei canti non è curata secondo un intento scolastico (a parte il Canto V di Paolo e Francesca) ma puramente artistico, l’iniziativa è ciclopica. Ma quando l’idea frulla nella testa da anni a Eimuntas Nekrošius, tutto diventa possibile.

L’Argentina ha ospitato per tre giorni l’opera di Dante interpretata, riletta e introiettata dal regista lituano, con la sua compagnia Meno Fortas (Rolandas Kazlas, Vaidas Vilius, Darius Petrovskis, Simonas Dovidauskas, Marija Petraviciuté, Beata Tiškevic, Julija Šatkauskaité, Leva Triškauskaité, Milda Noreikaité, Jurgita Jurkute, Pijus Ganusauskas, Vygandas Vadeiša, Paulius Markevicius, Audronis Rukas, Justas Valinskas, Remigijus Vilkaitis). Da rimarcare la presenza del “postino”, marchio registico che si distacca completamente dai personaggi danteschi, ma che riesce a render comprensibili le allegorie.

Quello del poeta fiorentino è un viaggio visionario e poetico? E diventa così anche sulla scena. Difficile capire fino in fondo i sottotitoli, nonostante siano in italiano. Eppure risiede nella bellezza del testo e nell’armonia delle scelte registiche, il piacere del cuore e della mente. Sul palco si alternano Dante (uno scanzonato e vitale Rolandas Kazlas, ex Iago dell’Otello sempre diretto da Nekrošius), Virgilio (Vaidas Vilius, abbigliato come un clown) e Beatrice (candica e pura Ieva Triškauskaite, attrice, danzatrice, voce e violinista); ma tutti gli attori offrono spunti di riflessione e fughe della fantasia.
Nekrošius ha dichiarato: «Non c’è dubbio che la Divina Commedia sia uno dei migliori libri mai scritti al mondo. Per questo tipo di lavoro non c’è solo bisogno di forza fisica e di tempo, c’è bisogno di entrare in uno stato mentale particolare». È vero. Come è vero che la ricchezza delle trovate registiche (dall’entrata in scena di Dante, al pannello respingi anime), scenografiche (una su tutte i triangoli stradali simbolo di pericolo e di paura dantesca, o l’uso del righello segnalibro) e attoriali (la compagnia tutta esegue le indicazioni con una semplicità disarmante) suppliscono alla difficoltà di comprensione.

Il teatro è emozione. Perché, come dice il regista, sul palco si svolge «una sorta di armonia organica e naturale conferita alla narrazione che influenza la qualità dello spettacolo». Armonia e incanto. Nekrošius ancora una volta non si smentisce.
[valentina venturi]