Così è se vi pare


Anno
2011

Genere
commedia

In scena
fino al 29 aprile
Teatro Eliseo | Roma

Autore
Luigi Pirandello
Regia
Michele Placido
Scene
Carmelo Giammello
Costumi
Sabrina Chiocchio
Luci
Stefano Pirandello
Musica
Davide Cavuti,
Luca D'Alberto
Interpreti
Alessio Di Clemente, Manuela Muni, Erika D'Ambrosio, Vittorio Ciorcalo, Marta Nuti, Franco Mirabella, Paola Sambo, Marco Trebian, Maria Angela Robustelli, Fabio Angeloni
Produzione
L’isola trovata

 

Torna a Roma lo storico testo pirandelliano già in tournée italiana “Così è se vi pare”, capolavoro che si è pregiato della regia di importanti nomi - da ricordare le versioni di Giorgio de Lullo, Orazio Costa e Massimo Castri -, trae origine dalla novella intitolata “La signora Frola e il signo Ponza, suo genero”. Qui sono racchiuse due delle grandi tematiche care a Luigi Pirandello: il relativismo delle forme (con la conseguente tendenza ad accogliere la filosofia del pensiero debole di Montaigne) e la follia, sottile “basso continuo” dei drammi teatrali.

La vicenda narra l’arrivo in un piccolo paese della Sicilia di due sopravvissuti al terribile terremoto che distrusse la Marsica nel 1913. La signora Frola e il signor Ponza suscitano in breve la morbosa curiosità di tutto il paese. Pare celino un grande segreto: l’esistenza di una terza persona, la signora Ponza, che secondo quanto riferisce la signora Frola è la sua figliola mentre a dire del genero, il signor Ponza, è la seconda moglie, sposata dopo la morte della prima. Così, quando, sotto pressione del consigliere Agazzi, i due vengono ripetutamente invitati a casa, nel suo salotto e “interrogati” da tutti gli ospiti curiosi, forniscono una versione diversa, facendo intendere che uno è sicuramente pazzo. La questione è trascinata fino all’esasperazione, osservata dagli occhi bonari e provocatori del signor Laudisi, cognato di Agazzi, l’unico che segue in disparte e con ironico distacco la vicenda. Per uscire dall’imbarazzo nel quale tutto il coro di compaesani è caduto senza risolvere il mistero, si decide di far chiamare la presunta Signora Ponza per chiedere direttamente a lei, ma i presenti si trovano ancora di fronte ad una sfinge parlante, tranne Laudisi che, sempre più convinto delle sue teorie, si diverte all’ennesima grottesca reazione dei poveri neofiti.

Lo spettacolo si avvale di una regia classica che punta a dare maggior brio nella seconda parte. Bravi i protagonisti Giuliana Lojodice, Luciano Virgilio e Pino Micol: sono riusciti a diversificare una triade psicologica non sempre facile da concertare. Discorso valido anche per gli altri attori, da citare Alessio Di clemente (Agazzi), Marta Nuti (Signora Sirelli) e Franco Mirabella (Signor Sirelli). Ben fatte le scene di Carlo Giammello (simbolizzano il dramma in un’enorme specchio rotto, nel quale i protagonisti si riflettono scomponendo la realtà in tante immagini riflesse) e i costumi sobri ed eleganti di Sabrina Chiocchio. Applausi generosi al finale. [annalisa picconi]