I compromessi sposi
Autore: Carlo Buccirosso Adattamento:
Regia: Carlo Buccirosso
Scene: Gilda Cerullo Costumi: Maria Pennacchio
Musica: Diego Perris
Luci: Gianni Netti
Compagnia: Produzione: Spettacoli Associati
Interpreti: Carlo Buccirosso, Graziella Marina, Maria Del Monte, Gianni Parisi, Claudiafederica Putrella, Giordano Bassetti
Anno di produzione: 2009 Genere: commedia musicale
In scena: fino al 5 Aprile al Teatro Sala Umberto di Roma

È nel titolo dello spettacolo il senso della commedia scritta e interpretata da Carlo Buccirosso, in scena fino al 5 aprile alla Sala Umberto di Roma. Parodia e ilarità sono le linee guida di un’opera che, oltre a divertire, offre spunti di analisi attraverso una rilettura del romanzo manzoniano: con I Compromessi Sposi Buccirosso riesce ad esprimere tutto il suo estro.
Il racconto ha inizio “su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”, ma ben presto si dipana in una sorta di “storia letta al contrario”, che vede un ribaltamento di tutti i ruoli chiave. Lucia insegue Renzo per farsi sposare a tutti i costi mentre Don Abbondio, energico e volitivo, fa la ramanzina ai bravi prendendoli per le orecchie. Don Rodrigo, gran signore educato e complimentoso, chiede ad Agnese il permesso di rapire sua figlia… E così via.
Rispetto al romanzo di Alessandro Manzoni, qui gli sposi sono “compromessi” e non promessi e l’accento è spostato con comicità sugli impedimenti economici provenienti dal matrimonio di Renzo e Lucia. A fare da guastafeste è Don Rodrigo, un guappo di periferia, strozzino di Acerra emigrato al nord, che usa il proprio potere economico per taglieggiare i vari personaggi e conquistare la bella Lucia. Buccirosso nella parte di Don Rodrigo si trasforma e, complice una vistosa parrucca anni 70, dà vita a una serie di gag fulminanti e ironiche con le quali conduce lo spettatore nel clima di una delle migliori commedie da lui interpretata. La formula è quella del musical, o meglio della parodia musicale. Nella scaletta sono presenti canzoni famose come Perdere l’amore o Je so’ pazzo trasformate nel testo, per meglio adattarle alla situazione comica.
Nel secondo atto la vitalità dello spettacolo sembra calare per le coreografie e i balletti, di ottima fattura ma forse fuori tema. Ma la scossa arriva dal dialogo con L’innominato, che da boss camorristico diventa un “pentito” quando comprende che il male che ha fatto è ingiustificabile. In lui vive una concezione matura della malavita organizzata, lontana dall’euforia guappesca di Don Rodrigo.
I Compromessi Sposi si conclude tra le risate del pubblico, dopo più di due ore di musica e battute. Dinamica la scenografia, che muta a seconda del contesto da interpretare. Dubbi sui cambi di scena manuali, troppo rumorosi e lenti. Dopo la fortunata interpretazione dell’onorevole Cirino Pomicino ne “Il Divo” di Paolo Sorrentino, ecco un’altra prova maiuscola di un attore che il mondo dello spettacolo ha spesso relegato a ruoli di “caratterista”. Da sottolineare le prove eccellenti di Tullio Del Matto e Graziella Marina rispettivamente Don Abbondio e Perpetua. [mirko polisano]

[foto di marco sommella]