Complici
Autore: Rupert Holmes
Regia: Ennio Coltorti
Scene: Gianluca Amodio
Luci: Marco Calmieri
Effetti: Stivaletti
Produzione:Artù, in collaborazione con IMAIE
Interpreti: Ennio Coltorti, Gianluca Ramazzotti, Cinzia Mascoli
Anno di produzione: 2007 Genere: Giallo
In scena: sabato 27 e domenica 28 ottobre al Teatro Comunale J.P.Velly di Formello e i giorni 8 – 9 – 10 novembre al Palace Traiano di Fiumicino
Info: ---------------------------------------------------------------

La giuria dei Mistery of Writers of America ha assegnato a Rupert Holmes l’Oscar del crimine per la commedia thriller “Complici”. Questa la motivazione: “ Il testo ha reinventato le regole del genere, mescolando Agatha Christie, Bertold Brecht, alto intrattenimento e Luigi Pirandello”.
Già questo basterebbe per far capire l’impatto emotivo e anche cerebrale che lo spettacolo provoca nello spettatore. Come si fa a incastrare il giallo di Agatha con l’estraniamento di Brecht, mentre s’inseriscono alcune battute intelligenti, per poi chiudere con le maschere di Pirandello? Così a tavolino, sembra impossibile. L’abitudine vuole che si vada a teatro nella speranza di rimanere sorpresi almeno dal gioco di luci o dalla performance degli attori, magari dal testo o dalla messa in scena. Sicuramente non si prevede di rimanere travolti da una “girandola di battute”, da un “intricato gioco di colpi di scena”, da un “susseguirsi di giri di vite”. Le virgolette non sono un caso, sono volute. Queste frasi suonano sempre come sterili giochi di parole che dicono poco. È vero, ma è proprio questo il gioco dello spettacolo: si può dire poco della trama perché, come recita la locandina “saremmo costretti ad ammazzarti”.
Niente paura, non si rischia la vita ad andare a vedere “Complici”, ma si rischia di rovinare la sorpresa a parlarne. Una volta che si entra in sala si diventa, a tutti gli effetti, “complici” di un gioco teatrale che macina i minuti come un orologio svizzero: tutto scivola a perfezione e anche i salti sulla sedia sono del tutto imprevisti e imprevedibili. Il testo non ha lacune e gli attori (Ennio Coltorti, Cinzia Mascoli, Gianluca Ramazzotti e Adriana Ortolani) sono bilanciati e perfetti. Ti portano nel loro mondo, ogni volta diverso, e ci credi. Ti affidi alle loro parole, parteggi ora per uno ora per l’altro e quando, come nel migliore dei gialli che si rispetti, hai trovato il colpevole… Ecco che tutto cambia e si ricomincia da capo. Si tolgono la maschera e si ricomincia. E lo spettatore sempre più spaesato, ma divertito, prende fiato, sorride e dopo un “ma dai!”, sussurra: “Ok, ti seguo. Ora dove mi porti?”.
Ecco perché “girandola”, ecco perché “intricato gioco”, ecco perché un “susseguirsi di giri di vite”. Rivelare un particolare, rischia di rovinare tutto. Unica eccezione al ‘silenzio stampa’ è la speranza che arrivi alla platea il piacere di vedere la performance di Paolo Tardini, il sostituto di Ennio Coltorti. Sono certa che Ennio, per questa frase, non se la prenderà: Paolo non delude.
Buon fiato sospeso a tutti. Si consiglia di rileggere l’articolo dopo essere stati a teatro. Tutto sarà più chiaro. [marzia turcato]