Autore
tratto da uno studio sul testo “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams
Regia
Paola Tartantino
Drammaturgia
Daniela Dellavalle
Costumi
Luci
Astrid Jatosti
Coreografie
Musica
 Fabio Lombardi

Quando a teatro si affrontano tematiche attuali, con un linguaggio contemporaeo e un ritmo affine alla quotidianità, spesso la scelta è apprezzabile; se poi il punto di partenza e insieme di superamento è “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams, l’operazione di studio e rilettura invoglia e stimola. “Ciclopi - Terra di nessuno” narra le vicende di una famiglia in difficoltà, composta da Amanda (madre frustrata ed ex ballerina in tv, che lascia il lavoro per dedicarsi alla casa), Tommy e Gilda (i due figli). C’è poi Jimmy, amico di Tommy, sindacalista prossimo ad entrare in politica.

"Ciclopi. Terra di nessuno" è la storia di uno strampalato nucleo familiare in crisi economica, che sopravvive grazie allo stipendio del figlio, giovane operaio, ma che vuole scappare e abbandonare tutto per salvarsi e suonare la sua musica con Gilda. Ma lei è strana, speciale, vive come se nulla di ciò che le accade la sfiori: le basta cantare in camera con il fratello e disegnarsi croci sulle braccia con il rossetto. Fuori, intanto, si respira un'aria fetida, il cielo è rosso, le fragole verdi e una strana epidemia sta colpendo gli operai. Le tematiche affrontate sono molteplici: sociale, familiare e di perdita di speranza giovanile; ma è all’idea racchiusa nel titolo che tutte le questioni rimandano in maniera più ampia.

Uno spaccato di vita che, proprio perché grottesco, invita esplicitamente a riflettere, ma che per essere compreso sotto la superficie, necessita della collaborazione attiva dello spettatore. La scena scarna, fatta di tre zone circoscritte in cui i protagonisti vivono in una sorta di bizzarra alienazione volontaria, è compensata dalla performance degli attori, efficaci e convincenti nel tenere stretta l’estremizzazione caricaturale dei personaggi, evidenziandone sia idiosincrasie e fragilità che umanità e disperazione. Le luci si adeguano discretamente alle esigenze di scena, mentre i costumi sgargianti e al limite del kitsch evidenziano l’idea di uno stereotipo sociale che vale per tutti.

Un’operazione interessante, che in poco più di un’ora rivela l’entusiasmo del lavoro di un’équipe affiatata, che non porta solo in scena un testo prestabilito, ma ne fa un pretesto di aggregazione e ricerca collettiva. [benedetta corà]

Interpreti
Carolina Cametti, Massimiliano Frateschi, Emanuela Valiante, Fausto Morciano
Produzione
Produzioni dal Basso / Associazione culturale Odysseia
In scena
in tournè
Anno
2013
Genere
commedia