Banda (dis)Armata
Autore: Adriano Bennicelli
Regia: Roberto Marafante
Scene: Massimo Marafante Costumi: Giusy Nicoletti
Luci: Marco Laudando
Musica: Antonio Di Pofi
Produzione: L Magi Srl Compagnia: Teatro 7 srl
Interpreti: Michele La Ginestra, Ettore Bassi, Sergio Zecca
Anno di produzione: 2010 Genere: commedia

In scena: fino al 16 gennaio 2011 al Teatro Della Cometa di Roma

Metti uno scemo, un handicappato e un cieco. Non è una barzelletta unpolitically correct: è il nuovo spettacolo di Roberto Marafante "Banda (Dis)armata", testo di Adriano Bennicelli, in scena al Teatro La Cometa fino al 16 gennaio con un trio di attori d'eccezione: Michele La Ginestra, Ettore Bassi e Sergio Zecca.
Un orologio senza lancette pende dal soffitto e incombe su tre armadi enormi: uno classico, uno sporco e uno lucido. Damiano (La Ginestra) ha una moglie romena, un figlio di cinque anni, nessun lavoro e una fervida fantasia scambiata per demenza. E' l'ottimista del gruppo, il buono, il sognatore, quello che non puoi non amare. Iaio (Bassi) è il custode degli strumenti musicali del Quirinale: determinato, colto, arrabbiato e costretto su una sedia a rotelle. E' l'idealista, che ne sa sempre più degli altri, che grazie al suo brillante cervello riesce a "nascondere la carrozzella". Tito (Zecca) è un professore di musica che insegna inglese, vive con la madre in mezzo alla naftalina, ama la luce, anche se non la vede, e non ha mai fatto l'amore.
I tre protagonisti sono sempre in bilico tra la commedia e la tragedia, tra il corretto e lo scorretto, tra il giusto e lo sbagliato. Il punto di vista cambia in continuazione e grazie ai piccoli colpi di scena disseminati nel testo dall'autore, il pubblico è piacevolmente trasportato nelle pieghe di una storia commovente e divertente che racconta di un non pensante, un non deambulante e un non vedente che un giorno, dal cornicione di un palazzo presidenziale, urlano diritti, ragioni e fallimenti. Armati di strumenti musicali si presentano al mondo come una banda dis-armata e disarmante, perché "siamo tutti bravi a fare la rivoluzione con la pistola in mano. Ma provateci voi con una tromba".
Tre uomini disabili che raccontano la loro vita e, soprattutto, la nostra Italia tra raccomandazioni, fallimenti, ideali da inseguire e valori da dimenticare con una sola ancora di salvezza: l'amicizia che "non è un dono, ma una conquista". Da vedere.
[marzia turcato]