L'arma


Anno
2013

Genere
drammatico

In scena
fino al 12 Maggio
Teatro Vascello | Roma

Autore
Duccio Camerini
Regia
Aureliano Amadei
Scene
Tommaso Garavini,
Fabiana Di Marco
Luci
Vittorio Omodei Zorini
Interpreti
Giorgio Colangeli,
Andrea Bosca, Mariachiara Di Mitri

 

L’arma” di Duccio Camerini è il testo finalista al 50° premio Riccione: è la storia di un uomo incapace di sopravvivere alle regole sociali, che decide di ritirarsi come un eremita su una montagna. Durante la fuga, s’imbatte in una sconosciuta che gli affida la sua creatura appena nata. Salito sulla montagna, alleva la bambina come fosse sua figlia in un ambiente selvaggio e poco adatto ad una neonata. Il tempo scorre e mentre la ragazza cresce come fosse un animaletto ben temprato alle difficoltà della vita, il figlio vero lo cerca per parlargli. Le tre figure si incontrano e scontrano sulla scena, gettandosi addosso le proprie contraddizioni, paure e recriminazioni e lasciando al pubblico un finale aperto.

Un testo criptico ed elaborato, adatto ad una messa in scena in forma di oratorio. I tre personaggi, pur contemporaneamente in scena, sembrano non dialogare mai direttamente tra loro, evitando di creare una vera e propria azione e sciogliendo i possibili conflitti del plot, tanto da lasciar pensare ad una ben precisa scelta drammaturgica. I tre si alternano in discorsi che trattano delle aspettative e delle delusioni alle quali è soggetta l'esistenza umana.

La regia dà dinamicità al tutto, anche grazie all'originale scenografia, una sorta di zattera mobile che delimita, attraverso il movimento sulla scena, i differenti salti temporali e gli interventi dei protagonisti.

Si apprezza più degli altri il contributo di Giorgio Colangeli, che interpreta la parte dell’uomo pieno di rabbia, intenso e disperato; molto acerba, seppur con una grande energia da mettere in campo Mariachiara Di Mitri; dignitoso Andrea Bosca. Applausi calorosi al finale. [annalisa picconi]