456


Anno
2012

Genere
dramma

In scena
turnè

Autore
Mattia Torre
Regia
Mattia Torre
Scene
Francesco Ghisu
Costumi
Mimma Montorselli
Luci
Luca Barbati
Interpreti
Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino, Michele Nani
Produzione
Nutrimenti Terrestri / Inteatro / Walsh

 

Cosa significheranno mai i numeri 456? Lo si scopre solo alla fine, quando tutto assume una luce diversa. Un padre, una madre e un figlio sono in cucina intenti a organizzare una cena, ad aspettare un ospite che cambierà loro la vita. In realtà i tre si odiano, si detestano tra preghiere e litigate furibonde. In una scena chiusa che ricostruisce (anche nell’odore) l’interno di una cucina, su tutto campeggiano un salame appeso su un tavolo, un orologio a cucù preso di mira a turno con delle noci e il sugo “perpetuo” della nonna morta 4 anni prima.

Il tempo infatti è il tema di questo spettacolo: il tempo che passa ma che resta uguale a se stesso; il tempo dell’attesa dell’ospite; il tempo di una teglia prestata anni prima e mai più tornata indietro; il tempo trascorso dall’ultima sigaretta fumata. E poi il tempo meteorologico coi suoi venti: la tramontana, lo scirocco, o ancora il libeccio “ca ccosa tutt’i ‘ccosi!”

E poi c’è il linguaggio a farla da padrone: un dialetto verosimile perché storpiato e non bene identificabile, un dialetto meridionale, un po’ latino e un po’ spagnolo che fa esprimere i personaggi in una maniera surreale, divertente ma anche tragica.

Il cast è formato da Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e Michele Nani che si passano le battute con la stessa ferocia messa nei lanci delle noci o nello scuotere dell’insaccato che penzola sulla tavola.
Un finale tragico che non lascia posto alla speranza e che non salva nessuno fa di questa una pièce drammaturgicamente impeccabile.
[patrizia vitrugno]