dall’8 al 22 ottobre 2012
Teatro Argentina, Teatro India e Teatro del Carcere di Rebibbia

IN ALTRE PAROLE

drammaturgia internazionale contemporanea - VII edizione
Ideazione e direzione di Pino Tierno

IN ALTRE PAROLE, rassegna di drammaturgia internazionale contemporanea, giunta quest’anno alla sua VII edizione, sarà in scena dall’8 al 22 ottobre negli importanti spazi del Teatro Argentina, Teatro India e Teatro del Carcere di Rebibbia.

La manifestazione realizzata con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, e con la collaborazione il patrocinio del Teatro di Roma, dell’Accademia d’Arte Drammatica “Sivio D’Amico” e di numerose Ambasciate e Istituti di cultura stranieri, ha la finalità di promuovere la conoscenza di nuovi autori teatrali internazionali e favorire il confronto diretto fra culture diverse.

Dodici mises en espace e sette incontri di approfondimento e analisi sulla drammaturgia contemporanea e i suoi rapporti con la traduzione, produzione ed editoria. L’obiettivo è di dare voce e spazio a parole, storie, universi linguistici ed espressivi di autori stranieri non ancora affermati in Italia e di altri già affermati, da Luis Araujo a Herbert Morote, da Paloma Pedrero a Peter Colley, da Pere Riera a Ken Kameron, da Hanoch Levin a Ger Thijs, da Evelyne de la Chenelière, da Michel Tremblay a Nike Van Graan, da Alice Nellis a Josep M. Benet i Jornet.

I dodici testi proposti nell’edizione 2012, provenienti da numerosi paesi del mondo (Canada e Québec, Spagna e Catalogna, Repubblica Ceca, Sud Africa, Olanda e Perù) saranno letti e interpretati da quarantotto attori, nomi importanti della scena teatrale e cine-televisiva italiana, diretti da dodici registi. Si rincorre una diversità di voci che dà ampio respiro e varietà al programma presentato.

A inaugurare la rassegna sarà Un'impresa difficile, di Hanoch Levin con la regia di Emanuela Pistone. Questo testo, presentato in forma di lettura scenica nell’edizione 2011, viene presentato quest’anno in forma di spettacolo.

Non si trascura certo la drammaturgia italiana, rappresentata da due tra i suoi autori più significativi, Gianni Clementi e Sergio Pierattini, le cui rispettive opere, L’ebreo e Il ritorno, verranno tradotte in lingua ceca. Si tratta del progetto di Residenza per traduttori presso la Casa delle Traduzioni di Roma, un’iniziativa volta a diffondere testi italiani sul mercato teatrale internazionale.

PROGRAMMA

lunedì 8 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
UN'IMPRESA DIFFICILE
(MalachatHa Chayim)
di Hanoch Levin
traduzione Paola De Vergori
regia Emanuela Pistone
con Mauro Serio, Emanuela Pistone e Franco Mirabella
Scene e costumi Silvia Polidori
Disegno luci Gianni Giacco Trabalzini
Musiche Luca Madonia
Effetti sonori Alessandro Torraca
Aiuto regia Carmelo Motta

Un'Impresa difficile è stato presentato in forma di lettura scenica nell’edizione di IN ALTRE PAROLE 2011. Ha avuto un ottimo esito, perché il testo è straordinario, la lettura scenica di Emanuela Pistone sapeva già di spettacolo, Levin è uno straordinario autore israeliano morto prematuramente: tre ottimi motivi per dar corpo a un'idea che ci era balenata in testa già lo scorso anno, cioè dar modo a uno dei testi più significativi dell'edizione precedente di IN ALTRE PAROLE di affrontare la vita del palcoscenico, presentandolo in forma di spettacolo compiuto. In questo modo la nostra rassegna si propone di creare ogni anno uno speciale " avviamento al palcoscenico", al di là del destino naturale di ogni testo, che noi ci auguriamo il più possibile felice.

Una scena disadorna, essenziale, grigia come la vita dei protagonisti: Yona e Leviva Popokh, due cinquantenni mediocri, banali, qualunque. Insonni. La visita di uno strano vicino: Gounkel, insonne anche lui, che irrompe in piena notte oltraggiando il letto matrimoniale.
La camera da letto diventa teatro tragicomico di scontri feroci in un momento in cui ci si sente più prossimi alla fine che non all’inizio della vita. Una fine che ci sorprende del tutto impreparati ma che implacabile, irriverente, si affaccia sotto forma di acidità di stomaco notturne, mal di testa feroci, insonnia, minacce di infarto, aneliti erotici, rimpianti dell’ultima ora. Tentativi patetici di allontanare l’ansia di non aver vissuto pienamente la propria vita, l’angoscia della morte.
“Quando ero bambino avevo il mondo ai miei piedi. Com’è possibile che tutto si sia stravolto, sgretolato fra le mie dita?” esordisce Yona all’inizio della sua notte insonne e la conclude considerando “Io pisciavo forte e lontano. Adesso mi sgocciolo sulle scarpe!”
Hanoch Levin usa un linguaggio diretto, crudo, informale.?I suoi protagonisti sono antieroi assetati d’amore, perdenti e umiliati, rappresentati attraverso caricature portate all’estremo.
Insieme ai miei due compagni di viaggio, Mauro Serio e Franco Mirabella, ho voluto sottolineare il grottesco, la comicità e la ferocia dei protagonisti il cui urlo è una freccia contro il perbenismo, scagliata con l’arco di una satira coraggiosa e morale che mai diventa moralista, e che non fa sconti a nessuno.?
Yona e Leviva, insieme a Gounkel, sono tre personaggi memorabili. Il dono che un grande drammaturgo, prematuramente scomparso, offre agli interpreti che ne vestono i panni e al pubblico che assiste a questo spettacolo. Ringrazio di cuore Pino Tierno che mi ha regalato questa opportunità, insieme a Fioravante Cozzaglio che ha voluto credere in questa Impresa difficile.
Emanuela Pistone


martedì 9 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro Argentina – Sala Squarzina
LIBERO MERCATO
(Mercado libre)
di Luis Araujo
Traduzione Pino Tierno
regia Marcello Cotugno
con Paolo Zuccari e Alexandra Mogos
Assistente alla regia Nicole Calligaris

A è un ricco e influente avvocato che ha una relazione con B, immigrata clandestina e senza documenti la quale mantiene sé e i propri figli prostituendosi. A è abituato al successo e al potere ed è convinto che, in un mondo dove tutto è in vendita, persino i sentimenti, gli sia possibile acquistare ogni cosa: corpi e piacere, comprensione e amore. Il rapporto fra A e B è una storia di potere, di sopraffazione, di denaro e di sesso che cresce e si trasforma poco a poco, fino a superare ogni limite, fino ad arrivare a un finale inaspettato.


mercoledì 10 ottobre 2012
ore 21:00 Teatro Argentina – Sala Squarzina
UNA STANZA PER NOI DUE
(En la otra habitación)
di Paloma Pedrero
traduzione Francesca Cornelio
regia Francesco Zecca
con Iaia Forte e Emilia Verginelli


E’ l’incontro di due donne che, per la prima volta, comunicano con sincerità in quanto madre e figlia, ciascuna con la propria vita, le proprie necessità e frustrazioni. Quali sentimenti possono nascere in una ragazza da poco maggiorenne quando scopre che la madre ha un appuntamento nella propria mansarda? Emozioni incontenibili animano uno scontro feroce. Potrà la rabbia essere placata da un chiarimento forzato? In gioco c’è l’elementare bisogno di entrambe di essere amate per come sono e l’esigenza di ricostruire su nuove basi il loro rapporto.


giovedì 11 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
IL BACIO
(De Kus)
di Ger Thijs
Traduzione Enrico Luttmann
regia Enrico Maria Lamanna
con Lunetta Savino e Maurizio Donadoni
Aiuto regia Michele Savoia

Una donna, con un paio di scarpe di ricambio in una busta di plastica, in pellegrinaggio alla ricerca della sua verità, si imbatte in un uomo, forse infelice per una carriera mancata. Dalla diffidenza iniziale si passa alle confidenze più intime. I temi più seri sono affrontati con umorismo e delicatezza. Poche parole sono sufficienti per delineare due anime. Forse basterà un bacio per suggellare un’unione sincera ma provvisoria; forse il loro è solo un incontro all’insegna della comune, normale infelicità…


venerdì 12 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
QUANDO LA MORTE CHIAMA
(When the Reaper calls)
di Peter Colley
traduzione Pino Tierno con gli studenti del Master in Traduzione di Testi postcoloniali – Università di Pisa
regia Stefano Messina
con Claudia Crisafio, Elisa Di Eusanio, Massimiliano Franciosa, Carlo Lizzani e Viviana Picariello

Victor e Harlan sono due professori di filosofia, amici e rivali goliardi fin dai tempi del college. Ma adesso Harlan è diventato uno stoico che ha adottato uno stile di vita rigido e distaccato, per prepararsi alla vita ultraterrena; Victor, invece, si è trasformato in un edonista, e perciò intende spremere ogni goccia di piacere dall’attimo fuggente. Mentre sono in vacanza con le rispettive mogli, in una remota baita sulle coste della Columbia Britannica, Victor prepara ad Harlan uno scherzo per dimostrargli la falsità della sua filosofia. Il gioco, però, fallisce “mortalmente” e le vite dei quattro amici cambiano per sempre.


sabato 13 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
HENRI E MARGAUX
(Henri et Margaux)
di Evelyne de la Chenelière
traduzione Fabio Regattin
regia Marco Casazza
con Marta Altinier e Marco Casazza

Henri e Margaux, un ex attore e una scrittrice in blocco creativo, danno voce alle proprie cocenti fragilità e paure in un dialogo serrato che non risparmia accuse e rammarichi. Le delusioni reciproche trovano pace solo nella comunicazione della carne, in un continuo altalenarsi di tenerezze e scambi quasi crudeli. Ma è durante i festeggiamenti per il suo quarantesimo compleanno che Henri libera la sua rabbia, per non avercela fatta nella vita, scagliandosi contro un amico, attore anche lui ma di successo. Unica certezza della coppia resta la coppia stessa. E forse basta un bacio per cancellare tutto.

domenica 14 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
PER IL PIACERE DI RIVEDERLA
(Encore une fois, si vous permettez)
di Michel Tremblay
traduzione Marco Casazza e Pino Tierno
regia Francesco Brandi
con Elisabetta Pozzi e Fabio Troiano

‘Questa sera non vedrete in scena né Edipo, né Amleto, né tre sorelle che sognano Mosca’ – ci avverte il protagonista, autore di teatro – ‘questa sera voglio portare in scena mia madre, solo per il piacere di rivederla’. L’incanto del teatro si apre così a un teso dialogo tra un figlio e la madre, morta ancora giovane. Le esuberanti elucubrazioni, le fantasticherie e la comicità cattiva e sfrontata della donna duellano, quindi, con la pacatezza e la necessità del ricordo da parte del figlio e sprazzi di disappunto si alternano a momenti di tenerezza. Il teatro permetterà ad entrambi, forse per la prima volta, di entrare in un pieno ascolto reciproco.


martedì 16 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
IL RACCOLTO
(Harvest)
di Ken Cameron
traduzione Danilo Rana e Pino Tierno
regia Andrea Baracco
con Giorgia Trasselli e Vittorio Viviani

Columbia Britannica, Canada. È una regione assai povera. A causa della crisi, moltissime famiglie abbandonano le fattorie e vanno a vivere in città, vendendo o affittando la loro casa di campagna. Allan e Charlotte, due fantasiosi signori in pensione, si mettono nei guai proprio con l’affitto della loro casa alla persona sbagliata. I due raccontano la loro incapacità di lasciarsi il passato alle spalle, e lo fanno con un vitalissimo gioco delle parti attraverso il quale animano tutte i personaggi incontrati nel corso della vicenda.


mercoledì 17 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
FRATELLI DI SANGUE
(Brothers in blood)
di Nike Van Graan
traduzione Danilo Rana
regia Marco Belocchi
con Marco Belocchi, Nino D’Agata, Eliana De Marinis, Germano Gentile e Carlo Vitale

Quartiere periferico di Città del Capo, fine anni ’90. Quartiere abitato da ebrei, musulmani, cristiani. Tutti a stretto contatto, anzi mischiati quasi, gli uni con gli altri. Il sopruso di un medico ebreo ai danni di un musulmano; il rapporto di lavoro tra un reverendo cristiano e una giovane musulmana messo in crisi dall’intolleranza religiosa del primo; una storia d’amore tra due musulmani che si consuma in pochi mesi e si conclude in maniera violenta.. Tutti i personaggi si troveranno coinvolti nella protesta e nella rabbia di un padre mancato nei confronti di coloro che lui ritiene colpevoli degli eventi che lo hanno reso infelice.


giovedì 18 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
ALLUVIONI
(Záplavy)
di Alice Nellis
traduzione Lara Fortunato
regia Emanuela Pistone
con Gaia Aprea, Danila Stalteri, Giovanni Carta, Giandomenico Cupaiuolo, Roberto Carrubba, Barbara Giordano, Carmelo Motta, Alessandro Torraca e Emanuela Trovato

Un’alluvione a Praga costringe due sorelle e i loro rispettivi mariti a ritrovarsi faccia a faccia, in casa di una di loro, con i propri conflitti personali e familiari mai affrontati prima di allora. Storie di tradimenti e di rancori, di segreti e di rabbia e ancora di silenzi rotti proprio dall’arrivo di uno sconosciuto muto. Un continuo avvicendarsi di scontri, inframmezzati da aggiornamenti del notiziario, porteranno a scelte coraggiose ma irreversibili. I fantasmi del passato che affollano la scena non sono altro che gli scomodi ricordi di una famiglia che vuole cambiare il proprio destino.

venerdì 19 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
DUE DONNE CHE BALLANO
(Dues dones que ballen)
di Josep M. Benet i Jornet
traduzione Pino Tierno
regia Veronica Cruciani
con Angela Pagano e Teresa Saponangelo

Una giovane insegnante di lettere, in un momento difficile della sua vita, si ritrova a dover badare a un’anziana signora, ossessionata dalla sua collezione di fumetti, anzi di ‘giornalini’. Da un iniziale rapporto di diffidenza e scontrosità si passerà lentamente ad un’inaspettata condizione di amicizia e condivisione dei propri dolori più profondi. Ma le asprezze e le infelicità a volte non si cancellano solo perché qualcun altro le comprende. Le due “amiche” resteranno vicine in un patto di sincera solidarietà fino alle estreme conseguenze.


sabato 20 ottobre 2012
ore 21,00 Teatro India
LONTANO DA NUUK
(Lluny de Nuuk)
di Pere Riera
Traduzione Davide Carnevali
regia Pietro Bontempo
con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Riccardo Ballerini, Ottavia Bianchi, Luca Bondioli, Patrizia Ciabatta, Francesca Cuttica, Dario Iubatti e Nicola Sorrenti

È tutto pronto per il matrimonio della figlia di un grande imprenditore dolciario. Tutta la famiglia è al completo. La sposa si materializza nel suo splendore. Eppure basta la rivelazione di un intruso, di un impiegato mandato via tempo prima dall’azienda, perché la riunione di famiglia si trasformi in una rivoltante lotta di tutti contro tutti. Raggiri, violenze e tradimenti, che sono alla base degli stessi rapporti familiari, esplodono in una rabbia collettiva. E anche quando si ha l’impressione di aver vomitato ogni cosa, c’è ancora spazio per scoperte sconvolgenti…

Questa lettura spettacolo nasce da un protocollo d'intesa stipulato tra l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e la Contemporanea. Un protocollo d'intesa è una parola molto formale, che nasconde però un fatto sostanziale, e cioè che i due enti contraenti hanno un progetto e un obiettivo comune, quello di creare un luogo di sperimentazione per la nuova generazione d'attori. In questo caso guidata da uno sperimentato regista che nasce nell'Accademia e condotta per mano da una autorevole coppia di attori, anch'essa di estrazione accademica. Noi ci auguriamo che questo sia il primo piccolo passo per un lungo cammino insieme.


lunedì 22 ottobre 2012
ore 16,00 Teatro del Carcere di Rebibbia
LA GUIDA DELL’ERMITAGE
(El guía del Hermitage)
di Herbert Morote
traduzione Francesca Cornelio
Compagnia La Ribalta – Centro Studi Enrico Maria Salerno
regia Fabio Cavalli
con Giovanni Arcuri, Vittorio Parrella
e con Daniela Marazita
musiche Franco Moretti
clarinetto Daniele Veroli
violoncello Tommaso Venanzi
violino Giorgia Martinez

Prima che i tedeschi potessero mai completare l’assedio a Leningrado, il governo sovietico era riuscito a trasferire negli Urali tutte le opere del Museo Ermitage, per evitare che venissero depredate. Una guida del museo, però, decide di continuare le visite alle sale, spiegando i quadri non più appesi alle pareti, e lo fa con tale bravura e passione che i visitatori finiscono per vederli, apprezzarli e commentarli… Non è importante se ciò che si ama sia visibile o meno. ‘L’importante è sentirlo…’

C’era un gruppo di uomini col presente e il futuro bruciati. Che si uniscono per cercare nell’arte una via di fuga. L’unica possibile. Immaginaria. La reclusione questo ti può offrire: un teatro. Nel gruppo dei teatranti senza meta c’ero anch’io. Inconsapevolmente. Abbiamo provato tante strade di fantasia: Dante, Shakespeare, Giordano Bruno, Pirandello, Aristofane. Soprattutto Shakespeare. Con il Giulio Cesare si sono aperte le porte dei loggioni, dei “ragazzi del paradiso”, e il mondo ha visto su uno schermo di cinema come la passione per la bellezza può nascere sul più vile di tutti i palcoscenici. I “15 minuti di notorietà” che spettano a ciascuno possono essere spesi in molti modi. La Compagnia di Rebibbia, fresca di fama e sventura grazie a Cesare deve morire, incontra un progetto, un Autore vivo e vegeto: Herbert Morote. Un testo teatrale – La guida dell’Ermitage – che parla di paura, speranza, riscatto, arte e bellezza. Un’opera magnifica, completa, esemplare. La Compagnia se ne appassiona come di fronte ad una sfida non inferiore a quella dei “classici”. Due attori-reclusi (Giovanni Arcuri e Vittorio Parrella) si uniscono a un’attrice (Daniela Marazita) che condivide con loro molte più cose di quante non dividano due condannati da una donna libera. Insieme con chi scrive, affrontano il racconto di una lunga “notte della ragione” rinchiusi nel museo di Leningrado, l’Ermitage, assediato dalle armate di Hitler e dai fantasmi della libertà attesa e disperata. Li accompagna un’orchestra anch’essa immaginaria con le melodie di Franco Moretti (con Daniele Veroli al clarinetto, Tommaso Venanzi al violoncello, Giorgia Martinez al violino). Tutti quanti, liberi e detenuti, in attesa della sentenza del loro giudice naturale: il pubblico.
Fabio Cavalli