Valzer con Bashir
Vals Im Bashir
Regia
Ari Folman
Sceneggiatura
Ari Folman
Montaggio
Nili Feller
Direttore Artistico
David Polonsky
Animazione
Bridgit Folman Film Gang
Direttore animazione
Yoni Goodman
Musica
Max Richter
Produzione
Bridgit Folman Film Gang, Les Films d’Ici, Razor Film, Arte France – Divisione documentari, ITVS International, Noga Communications – Channel 8, The New Israeli Foundation for Cinema & T.V., Medienboard Berlin-Brandenburg, Israel Film Fund, HOT Telecommunication System Ltd, RTBF / TSR / YLE / SBS
Anno
2008
Nazione
Israele, Francia, Germania, USA
Genere
animazione
Durata
87'
Distribuzione
Lucky Red
Uscita
09-01-2009
Giudizio
Media

Un gruppo di cani randagi corre, con la schiuma alla bocca senza porsi il disturbo di pensare a chi e cosa di presenti davanti al suo cammino… La ricerca affannosa dei quadrupedi, arricchita dalla trascinante musica di sottofondo, si conclude davanti un’abitazione. Dall’alto si affaccia un uomo.
Qualche ora dopo in un locale un amico di vecchia data racconta ad Ari uno strano incubo: una muta di 26 bestie lo raggiunge sotto casa e lo attende inferocita. È lo stesso identico numero di animali che l’uomo ha ucciso durante la guerra in Libano, svoltasi all'inizio degli anni Ottanta. Parlandone, i due si convincono che ci sia un collegamento tra il sogno e il periodo in cui militavano nell’esercito israeliano.
Ari, che fino a quel momento non ricordava nulla, capisce di aver smosso la memoria e “rivive” un personale momento libanese: si rivede di notte, da soldato, fare il bagno con dei commilitoni davanti a Beirut illuminata da razzi al fosforo. Cosa significa? Come può scoprirlo? Per il protagonista ha inizio un percorso a ritroso negli anni dello scontro, per recuperare quel passato, inspiegabilmente rimosso. Parte in cerca dei vecchi compagni d'armi, sparsi in giro per il mondo, per ricostruire con loro la verità su quei momenti e su se stesso. Il film mostra gli incontri con nove testimoni di quelle imprese e di quelle situazioni drammatiche: così la facoltà di ricordare si affina e con essa le visioni.
Il fine ultimo del lungometraggio d’animazione diretto da Ari Folman è rendere attuale il massacro di Sabra e Shatila avvenuto nel 1982; riproporne la ricostruzione storica e il grado di coinvolgimento dei militari israeliani, per “far sì che lo spettatore, uscito dalla sala, approfondisca le dinamiche sul massacro”. Così si esprime l’israeliano Ari Folman, che racconta situazioni che ha conosciuto personalmente. La pellicola, candidata ai Golden Globe (previsti per l’11 gennaio) quale miglior film straniero, ha avuto una gestazione di quattro anni: dopo la versione video del film (nella quale Folman fa il documentarista vero e proprio), è stato tratto uno storyboard, da cui sono stati realizzati più di 2300 disegni - sotto la direzione di Yoni Goodman - in seguito animati con tecniche di animazione classica e in 3D.
Un film violento, onesto, sincero, che spiazza e smuove la coscienza dello spettatore. Proporre una parte della guerra attraverso il disegno animato amplifica lo straniamento e insieme offre una maggiore identificazione con un massacro mai troppo discusso e raccontato. Tutto, dalla musica (da Max Richter a Bach), alle tonalità cromatiche utilizzate per l’animazione, alla scelta delle interviste per arrivare ai 15 secondi finali di immagini reali, ogni spezzone di Valzer con Bashir ha una forza emotiva e narrativa pertinente all’episodio dei palestinesi sterminati dalle falangi cattoliche nel 1982. [valentina venturi]