Underworld: Evolution
id.
Regia
Len Wiseman
Sceneggiatura
Danny McBride
Fotografia
Simon Duggan
Montaggio
Nicolas De Toth
Musica
Marco Beltrami
Interpreti
Kate Beckinsale, Scott Speedman,
Bill Nighy, Shane Brolly, Michael Sheen
Anno
2005
Durata
106'
Nazione
USA
Genere
fantascienza
Distribuzione
Sony Pictures
Nessuno avrebbe scommesso un nichelino su Underworld quando uscì in sordina nelle sale qualche anno fa. E invece alla faccia degli scettici il film si rivelò a sorpresa un buon successo commerciale (nel solo mercato americano ha incassato più di 50 milioni di dollari e ne è costati appena 20). E come si sa negli Usa quando un film riesce a riscuotere il consenso dei verdoni è inevitabile scoccare l’arma sequel. Anche Underworld si insinua nel voluttuoso e variegato mondo delle saghe. Si suppone che sia un dittico e non una trilogia come accade sempre più spesso (anche se l’intenso rapporto sessuale che i due protagonisti consumano a metà film farebbe pensare al possibile prosieguo di una nuova specie e forse anche degli episodi).
Underworld: Evolution riprende la storia proprio laddove si era interrotta nell’antecedente episodio (e sembra aver confermato le aspettative economiche della produzione, avendo già superato gli incassi dell’originale in sole due settimane di programmazione).
Ritroviamo quindi la vampira Selene alle prese con una caccia sempre più serrata ai Lycan, i temibili lupi mannari, acerrimi nemici della sua millenaria stirpe. Con lei il compagno Michael, Lycan a sua volta, ma ibrido iniziatore di una nuova generazione di creature destinate a comandare il mondo. Selene è sulle tracce del più antico dei suoi antenati, Marcus, che si è risvegliato dal suo sonno eterno per liberare il fratello gemello, William, che invece è il primo discendente della razza dei Lycan. La ricongiunzione dei due fratelli segnerebbe l’inizio di una nuova sanguinosa guerra e Selene questo non può assolutamente permetterlo…
Molto meno descrittivo ma più ricco d’azione (una delle migliori scene del film è il combattimento sul camion in corsa tra Selene e Marcus), Underworld: Evolution è decisamente un fumettone barocco e cupo che ha dalla sua l’ambientazione decadente dell’Est-Europa (in cui il film è stato girato), molto più suggestiva di quella ipertecnologica e urbana del primo episodio, gli effetti speciali strabilianti di Patrick Tatopoulos (sono sue le creature di They e Pitch Black e l’alieno di Indipendence Day) che, oltre ai mastodontici Lycan, ha curato anche la realizzazione di Marcus, mostruoso uomo-pipistrello dalle ali acuminate e dai denti affilati, vero protagonista di questo secondo episodio, e le sensuali forme in latex nero di Kate Beckinsale, nuova icona dark del millennio. Un prodotto al di sopra della media di puro entertainment. E niente più. [marco catola]

| Trailer originale |