The Departed - Il bene e il male
The Departed
Regia
Martin Scorsese
Sceneggiatura
William Monahan
Fotografia
Michael Ballhaus
Montaggio
Thelma Schoonmaker
Scenografia
Kristi Zea
Costumi
Sandy Powell
Musica
Howard Shore
Produzione
Plan B, Initial Ent. Group, Vertigo Ent. Production
Interpreti
Leonardo Di Caprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen, Ray Winstone, Vera Farmiga, Alec Baldwin, Anthony Anderson
Anno
2006
Genere
poliziesco
Nazione
USA
Durata
149'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
27-10-06

C’è un tempo nella vita di ognuno in cui bisogna scegliere cosa si vuole essere nella propria vita, il ruolo che si decide di interpretare sul palcoscenico del mondo. Nella Boston insanguinata dalla guerra tra la polizia locale e la banda del boss Frank Costello (Jack Nicholson), la scelta è semplice: poliziotto o criminale. Ed è questa la decisione a cui sono chiamati Colin Sullivan (Matt Damon) e Billy Costingan (Leonardo Di Caprio), il primo giovane criminale incallito ed infiltrato come informatore nelle fila della polizia dove guadagna rapidamente la fiducia di collaboratori e superiori, il secondo poliziotto in incognito nelle file della gang di Costello, in perenne bilico tra ciò che dovrebbe essere e ciò che vorrebbe essere.
Facce di una stessa medaglia (anche fisicamente Di Caprio e Damon tendono ad assomigliarsi moltissimo), due metà una bianca ed una scura, una positiva e l’altra negativa, che come nel simbolo del Tao sono attratte l’una verso l’altra, corruttendosi vicendevolmente senza però mai compenetrasi pienamente.
Tratto dalla trilogia Infernal Affairs di Andrew Lau e Alan Mak, ispirato ai fatti narrati nei primi due capitoli della saga, Scorsese più che un remake realizza una personalissima reinterpretazione delle vicende, aggiornandole ai giorni nostri, traslando l’azione da Hong Kong a Boston, ed innestando tematiche e contenuti ricorrenti della sua poetica. Al posto della mafia italiana, anzi sugli italiani ironizza sadicamente – “Non piangiamo sugli italiani versati” - abbiamo la delinquenza irlandese che con gli italiani condividono la forte religiosità cattolica ed il senso di appartenenza alla “famiglia”. Scorsese, dopo essersi avventurato nel feuilleton storico con Gang of New York e nel pomposo biopic The Aviator, torna su terreni a lui più consoni e conosciuti, il gangster movie, affidandosi ad un cast di attori di primissimo piano come il diabolico Jack Nicholson, gli eterei Leonardo Di Caprio (qui alla sua seconda prova d’attore di un certo spessore dopo il giovanilistico e lontano Buon compleanno Mr Grapes) e Matt Damon, riempiendo anche i ruoli secondari e di contorno di volti noti che vanno a completare il colorato assieme del film: Martin Sheen, Alec Baldwin e l’uomo per tutte le stagione Mark Wahlberg.
Un film come si nota prettamente maschile, in cui l’unica figura femminile di un certo spessore sarà la miccia che causerà la rovina dei nostri “eroi”, la psicologa Madolyn interpretata dalla rampante Vera Farmiga, confermando una certa misoginia del nostro autore.
Il film non convince pienamente. Poco coinvolgente a livello emotivo (fatta eccezione per un paio di colpi di scena, uno in particolare che mozza il fiato e le aspettative dello spettatore). La sensazione è che, per la quantità di materiale a disposizione, il film non vada mai in profondità, cavalcando gli eventi in superficie senza riuscire a domarli compiutamente, con l’idea di un’occasione non completamente colta che si fa strada in noi. La camera mobilissima di Scorsese è un pennello di grana grossa, come un quadro che se visto ad una certa distanza appare perfetto e compiuto, ma più ci si avvicina alla tela più i dettagli si fanno meno definiti ed accurati. Nel complesso un buon film ma a nostro giudizio inferiore a Quei bravi ragazzi che in alcuni passaggi viene, non sappiamo quanto coscientemente, citato, ma sull’argomento rimandiamo alla visione del capolavoro di John Woo, Face/Off, cuore ed anima.
[fabio melandri]

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