Regia
Uberto Pasolini
Sceneggiatura
Uberto Pasolini
Fotografia
Stefano Falivene
Montaggio
Tracy Granger, Gavin Buckley
Scenografia
Lisa Marie Hall
Costumi
Pam Downe
Musica
 Rachel Portman
Il film sorpresa di questo Natale è senza ombra di dubbio Still Life, pellicola rivelazione dell'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, diretto dall'italiano trasferito a Londra Uberto Pasolini.
Noto per essere stato il produttore del film fenomeno Full Monty (1997), dopo aver debuttato alla regia con una gradevolissima commedia come Machan (2008), Pasolini cambia completamente registro con questo suo secondo film nato da una suggestione che lo colse in seguito alla morte dei genitori ed il divorzio dalla moglie. “La sensazione di entrare in una casa senza luce, senza rumori e senza odori. Il mio protagonista sono io, con la differenza che al contrario di lui sono consapevole della necessità di combattere la solitudine e rimanere aperti al mondo. Il titolo racconta questo conflitto: STILL significa allo stesso tempo immobile (aggettivo) e ancora (avverbio). Per cui vita immobile/ancora vita è il conflitto raccontato nel film.”

Diligente e premuroso, il solitario John May (uno strepitoso, toccante, calibrato e misconsociuto Eddie Marsan) è un grigio impiegato del Comune incaricato di trovare il parente più prossimo di coloro che sono morti in solitudine. Quando il reparto viene ridimensionato a causa della crisi economica, John dedica tutti i suoi sforzi al suo ultimo caso, che lo porterà a compiere un viaggio liberatorio e gli permetterà di iniziare ad aprirsi alla vita.

Un percorso, quello raccontato da Pasolini, di ritorno alla vita che passa paradossalmente attraverso la morte. Uno stile asciutto,, apparentemente distaccato, dai toni saturi e freddi che rispecchia il mondo della burocrazia e del piccolo e solitario mondo del protagonista. Racconta ancora il regista:” Con Still Life, sapevo di voler realizzare un film statico, proprio come allude il titolo. I miei riferimenti visivi sono stati i film di Ozu, con le loro immagini di vita quotidiana di grande quiete e al tempo stesso di immensa potenza”. Ed il film scorre quieto attraverso questa serie di ossimori tematici ed estetici che colpiscono, seducono, commuovono fino alle lacrime con un finale, che contrariamente al tono generale del film, apre alla speranza.

Un film riuscito e compiuto grazie all'interpretazione del protagonista Eddie Marsan, capace di far emergere le complessità del personaggio nella staticità della recitazione. “La solitudine di John May è intrinseca al film, ma lui non ha percezione del proprio isolamento, non si rende conto che esiste un altro modo di vivere”, afferma Pasolini. “Abbiamo la tendenza a dare per scontato che se noi la pensiamo in un certo modo anche tutti gli altri la pensano allo stesso modo e nel caso della solitudine e dell'isolamento proiettiamo le nostre paure sulle persone che ci circondano. Ci sono persone la cui vita privata appare vuota, che tuttavia hanno un'autosufficienza emotiva e si sentono realizzati in altri ambiti della propria esistenza, per esempio nel lavoro. Di per sé, la vita di John May è piena, piena delle esistenze dimenticate a cui lui si dedica. E benché possiamo non voler vivere la nostra vita nella “immobilità”, è importante che non ci sentiamo lontani da lui. E, ovviamente, proviamo un grande piacere quando, nel corso del film, John inizia ad aprirsi e sperimenta nuovi piatti, si reca in luoghi che non aveva mai visitato, divide una bottiglia con due senzatetto… La maestria e l'umanità di Eddie hanno portato verità nelle azioni e nei piccoli cambiamenti che segnano la vita di John May”.

Un film sulla vita e sulla morte, sulla famiglia e sulla comunità assolutamente profetico per i giorni presenti, che offre una possibile soluzione o via per affrontare le difficoltà che la crisi di questi anni propone. Un aprirsi agli altri, un apertura di porte apparentemente arrugginite, un ottimismo non ottuso di fondo che pone Still Life allo stesso livello emotivo del capolavoro di Frank Capra La vita è meravigliosa. E se lo è anche per John May, può esserlo per ognuno di noi. [maria mineo]

 

Interpreti

Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen Drury, Andrew Buchan,
Ciaran McIntyre, Neil D'Souza, Paul Anderson, Tim Potter

Produzione
Redwave, Embargo Films, Cinecittà Studios, Exponential Media, Beta Cinema, Rai Cinema
Distribuzione
BiM Distribuzione
Uscita
12/12/2013
Nazione | Anno
UK |2012
Genere | Durata
drammatico | 87'