Steamboy
id.
Regia
Katsuhiro Otomo
Sceneggiatura
Sadayuki Murai, Katsuhiro Otomo
Montaggio
Takeshi Seyama
Musica
Steve Jablonsky
Animazione
Shinji Takagi
Animazione 3d
Hiroaki Ando
Anno
2005
Durata
126'
Nazione
Giappone
Genere
animazione
Distribuzione
Sony Pictures
Inghilterra, metà Ottocento, in piena Rivoluzione Industriale, il giovane Ray, figlio di una famiglia di scienziati-inventori è in attesa del ritorno dall’America del padre Eddie e del nonno Lloyd, partiti per il Nuovo Mondo per proseguire importantissime ricerche.
Ma invece del padre e del nonno, un giorno arriva dall’America una misteriosa sfera e con essa loschi individui al suo seguito, intenzionati ad impossessarsene ad ogni costo.
Questo è solo l’inizio di una trama fittissima capace di
miscelare interrogativi morali sull’utilità del progresso, sul potere della scienza, sui limiti che l’uomo deve porre per non finire con l’auto-annientamento.
Ma non pensate ad un film teorico. Siamo nel magico mondo dei cartoni animati, nella provincia di una maestro riconosciuto dell’animazione giapponese, Katsushiro Otomo, che torna al cinema dopo 16 anni dalla sua ultima fatica, il fantascientifico Akira.
Otomo ci regala un biglietto per un viaggio sulle montagne russe, mantenendo per due ore un ritmo infernale nella
narrazione, amalgamando disegno tradizionale con animazione digitale, riempiendo lo schermo di innumerevoli macchine fantasmagoriche accomunate da un unico massimo comune denominatore: il vapore. Elemento su cui si fondò la Grande Rivoluzione Industriale, seme primordiale del nostro attuale benessere, nella Londra dell’esposizione universale del 1851, viene fatto oggetto di una disputa tra scienziati pazzi chi votati al progresso chi alla distruzione.
Un film godibile, dalle innumerevoli invenzioni visive, dalla ricchezza delle immagini, dai vertiginosi movimenti di macchina. Il risultato è una sorpresa iniziale con un lento annichilimento finale, travolti un’abbondanza esagerata che avrebbe riempito almeno altri due film. Presentato come evento di chiusura all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Steamboy rappresenta un interessantissimo aperitivo in attesa di goderci a Settembre (prima a Venezia con l’omaggio a Miyazaki ed il conseguente Leone d’Oro alla Carriera, e poi nelle
sale di tutta Italia) quel Castello Errante di Howl di cui abbiamo avuto nel settembre scorso l’anteprima mondiale sempre a Venezia. Prosit! [fabio melandri]