Solometro
id.
Regia
Marco Cucurnia
Sceneggiatura
Emanuele Fantozzi,
Marco Cucurnia
Fotografia
Maurizio Calvesi
Montaggio
Stefano Porru
Scenografia
Luca Servino
Costumi
Alessandra Carta
Musica
Emilio Tieri
Produzione
Metro Golden Minor
Interpreti
Anna Valle, Pietro Sermonti, Michele Placido, Eleonora Giorgi, Augusto Fornari, Simone Lupino, Paola Carleo, Eleonora Scopelliti, Garvey Salerno
Anno
2006
Genere
commedia
Nazione
Italia
Durata
84'
Distribuzione
Istituto Luce
Uscita
20-07-07

Un free press, letto da un’intera città, diventa il filo conduttore del film diretto dall’esordiente Marco Cucurnia. Lungo una giornata s’incontrano vari personaggi, ognuno con la propria storia e il proprio modo di vivere.
Carla (Anna Valle) è una prostituta senza redenzione. Per lavoro incontra Andrea (Pietro Sermonti), aspirante sceneggiatore che vorrebbe intervistarla. Enrico (Michele Placido, anche produttore della pellicola) è un borghese fedifrago sposato a Elvira (Eleonora Giorgi). Nella capitale arriva Massimo (Simone Lupino): vive a Gualdo Tadino e vuole partecipare ad un concorso da geometra. L’incontro fortuito con il romano Giacomo (Augusto Fornari) e la somiglianza con un noto motociclista gli permette di osare comportamenti imprevisti. Tra drammi e commedie, alla fine della giornata, finiranno tutti in prima pagina.
Marco Cucurnia giovane genovese giunto a Roma per mettere in pratica il suo sogno professionale, dichiara: “Il film SoloMetro è la descrizione di una città che non ritrova più se stessa, è la mia personale ricerca intorno a una città che dovrebbe ritrovare la forza nella sua storia e nella memoria”.
Il tentativo però è mal riuscito. La sceneggiatura è slegata dal contesto, a parte qualche battuta divertente di Augusto Fornari, la noia rischia di essere la vostra compagna. Dietro ai dialoghi e dietro ai personaggi non c'è mondo, non c'è storia, non c’è un perché. Persino Placido risulta fuori contesto, senza uno minimo di identità narrativa, mentre Anna Valle forse ha accettato un ruolo troppo impegnativo per la sua preparazione interpretativa. La vera chicca del film è alla fine: Mario Monicelli che sorride. [valentina venturi]